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Il Pd e i sindacati progettano il futuro della Calabria. E si appellano alla Regione: «Serve il confronto»

I vertici del Partito democratico hanno incontrato a Lamezia i segretari di Cigl, Cisl e Uil. Dalla sanità, al “Recovery Fund” fino al rilancio occupazionale, l’appello è unanime: «Per la Calabria …

Pubblicato il: 31/08/2020 – 12:12
Il Pd e i sindacati progettano il futuro della Calabria. E si appellano alla Regione: «Serve il confronto»

di Giorgio Curcio
LAMEZIA TERME
È il Partito Democratico calabrese a rispondere per primo all’appello (l’ennesimo) lanciato della tre sigle sindacali (Cgil, Cisl e Uil). Un primo passo fondamentale per cercare di individuare, in modo unitario e sinergico, le linee guida da seguire nel corso dei prossimi mesi, cruciali per i destini della Calabria.
Con la stagione estiva agli sgoccioli, e con i numeri disastrosi (come previsto) legati al turismo, per la nostra regione è già tempo di “progettare” il futuro, già prossimo, e legato a doppio filo con le sorti del Paese e l’emergenza sanitaria esplosa con la pandemia da coronavirus. Grazie al sostegno dell’Unione europea, tra Recovery Fund e i fondi Ue, e quella del governo nazionale, per la Calabria potrebbero infatti schiudersi scenari tutt’ora inimmaginabili e grandi opportunità di rilancio.
La prossima tappa è l’incontro fissato per il prossimo 8 settembre con il ministro della Salute, Roberto Speranza ma intanto questa mattina il gruppo Pd e sindacati si sono incontrati a Lamezia Terme, nella sede regionale dei dem. Dal tavolo di confronto è filtrato un certo ottimismo. Dai volti e dalle parole dei presenti, i segretari regionali dei sindacati, Russo, Biondo e Sposato, il capogruppo in Consiglio regionale del Pd, Domenico Bevacqua, il vicepresidente del Consiglio regionale, Nicola Irto, e il consigliere regionale dem, Carlo Guccione, è emersa al contempo tutta la tensione per una sfida cruciale non solo per le sorti della regione, ma anche dello stesso Partito democratico calabrese.
GLI APPELLI Per questo Mimmo Bevacqua è stato perentorio: «Jole Santelli e anche il governo devono ascoltarci – ha detto – devono prendere in seria considerazione la Calabria. Abbiamo avviato questo confronto, ci auguriamo serrato, con le forze sociali e produttive calabresi. Oggi la nostra regione potrebbe avere grandi opportunità, tanti fondi a disposizione e tanti altri potrebbero essercene. Bisogna però fare delle scelte chiare e mirate, concentrare i finanziamenti su poche iniziative ma che diano poi risultati concreti e strutturali, risposte occupazionali e che aumentino il Pil. Ma soprattutto che mettano al centro i problemi legati alla sanità». «Siamo molto preoccupati – ha detto ancora Bevacqua – per l’assenza di una proposta seria da parte della Regione, ad esempio per l’apertura delle scuole, per la rete degli ospedali Covid e vogliamo che ognuno in Calabria sia protagonista per il ruolo che ricopre. Vorremmo interloquire con la Regione per cercare di capire se ci sono iniziative che possiamo mandare avanti insieme».
I SINDACATI Alle proposte e alle idee di Bevacqua fa eco Sposato, segretario di Cgil Calabria: «Questo per la nostra regione è un momento determinante. In questo momento occorre mettere da parte tute le questioni politiche legate ai partiti e fare invece un ragionamento di sistema. Bisogna dare alla Calabria un orizzonte. Nei prossimi giorni avremo un incontro con il ministro Speranza e chiederemo inoltre un confronto anche con il ministro Provenzano perché il tema del Sud e degli investimenti va assunto con una cabina di regia a Palazzo Chigi. La Giunta regionale, inoltre, non può chiamarsi fuori da una nuova fase di confronto con le parti sociali. Serve un dibattito serio e concreto sulle priorità come la scuola, la sicurezza, il welfare, il territorio e l’ambiente». Sulla stessa linea anche il segretario regionale della Uil, Santo Biondo: «Pretendiamo il superamento del piano di rientro perché il commissariamento della sanità in Calabria non è più contestualizzato rispetto all’emergenza sanitaria che stiamo vivendo. Ma servono investimenti, assunzioni e il tema del lavoro. Basta precariato. Bisogna investire sulla regione, nelle imprese. Non disegneremo la piazza qualora non dovessero arrivare le riposte che cerchiamo dal governo e dalla Santelli». (redazione@corrirerecal.it)

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