CROTONE Pronunciata la requisitoria dell’inchiesta Camaleonte della Dda di Venezia. La Pm Paola Tonini ha ribadito davanti al Gup Luca Marini, le ipotesi accusatorie ricostruite nella fase delle indagini preliminari e resistite fino al processo.
Tra gli imputati ci sono gli uomini dei Grande Aracri di Cutro accusati, tra le varie, di associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata alla falsa fatturazione ed al riciclaggio. «L’ indagine ha altresì posto in evidenza che gli imprenditori, al fine di allentare la pressione nei propri confronti accettavano di presentare ai propri aguzzini altri imprenditori da stringere nell’illecita morsa arrivando addirittura a partecipare alle successive attività estorsive commesse ai danni di questi ultimi». Racconta la requisitoria in quest’estratto riportato da Gazzetta del Sud.
Gli imputati che hanno scelto di essere giudicati con rito abbreviato sono in tutto 33.
L’INCHIESTA CAMALEONTE L’indagine e conseguenti arresti – 27 in prima battuta – risale allo scorso 12 marzo 2019. In quell’occasione, la Procura aveva disposto anche il sequestro di beni per valore di circa 20 milioni di Euro e perquisizioni tra Treviso, Vicenza, Padova, Belluno, Rovigo, Reggio Emilia, Parma, Milano e Crotone.
A darle origine, la linea delle vessazioni perpetrate ai danni delle aziende in difficoltà da parte del clan cutrese. ha fatto luce sulle continue vessazione che gli esponenti edi fiancheggiatori del clan cutrese avrebbero perpetrato ai danni delle aziende venete bisognose di liquidità. Nella prossima udienza il pm Tonini chiederà le condanne per gli imputati finiti alla sbarra. Che sono: Idriz Ahmetaj, Adriano Biason, Gaetano Blasco, Francesco Bolognino, Michele Bolognino, Noemi Andrea Bolognino, Antonio Brugnano, Marco Carretti, Donato Agostino Clausi, Carmine Colacino, Angelino Crispino, Tobia De Antoni, Giuseppe De Luca, Francesco Carmine Antonio Depasquale, Rocco Devona, Vito Gianni Floro, Giulio Giglio, Alexandra Sabine innocenti, Salvatore Innocenti, Sergio Lonetti, Leonardo Lovo, Vincenzo Marchio, Antonio Mazzei, Antonio Muto, Domenico Nardella, Salvatore Paolini, Giuseppe Richichi, Francesco Scida, Pasquale Scida, Ilir Shala, Sadik Shalae Mario Vulcano.
Questo procedimento è riferito solo a uno dei due filoni d’indagine riferibili a “Camaleonte”. A Padova è infatti in corso il dibattimento – per chi non ha scelto l’abbreviato – davanti al collegio giudicante del Tribunale presieduto da Marina Ventura. Il blitz viene considerato come la naturale prosecuzione della maxi inchiesta Aemilia con al centro gli esponenti dei Grandi Aracri in Emilia Romagna.
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