CROTONE Ancora uno sbarco nel porto di Crotone. Sono 66 i migranti arrivati nella tarda mattina con una barca a vela che era stata intercettata da una unità della Guardia di finanza di Corigliano Rossano. Si tratta di 33 uomini, 15 donne e 18 minori tra cui numerosi bambini ed un neonato. In gran parte provengono dall’Afghanistan e dalla Siria, ma ci sono anche persone di nazionalità turca, iraniana e pakistana. Il loro viaggio sarebbe iniziato dalla Turchia. Al porto di Crotone, sotto scorta della Guardia di finanza, sono stati accolti dal dispositivo delle forze dell’ordine coordinato dalla Prefettura di Crotone con Polizia di Stato, Guardia di finanza, Carabinieri. L’aspetto sanitario è stato verificato dai medici del Suem 118, mentre la Croce Rossa italiana di Crotone ha provveduto a rifocillare soprattutto i tanti bambini e poi ha trasferito tutti al Cara di Isola di Capo Rizzuto dove sono stati posti in quarantena in attesa del tampone come da protocollo anti-covid. Quello di oggi è il quarto sbarco in quindici giorni a Crotone compreso anche quello tragico della giornata di ieri.
«COVID COMPLICA LE COSE» «Non c’è emergenza migranti qui. Questo territorio è stato oggetto di sbarchi e stiamo facendo quello che ci compete. La pandemia ha complicato tutto, ma con l’aiuto delle strutture sanitarie stiamo lavorando bene». A dirlo il prefetto di Crotone Tiziana Tombesi che stamani si è recata in ospedale per fare visita ai due finanzieri rimasti feriti ieri nell’esplosione della barca a vela a bordo della quale si trovavano una ventina di migranti. «A noi – ha aggiunto – tocca assicurare assistenza e ospitare. Il centro di accoglienza sta lavorando egregiamente senza pesare sulla comunità con la collaborazione di tutti e delle forze dell’ordine che svolgono un compito encomiabile».
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