CROTONE «In questo momento siamo increduli e turbati per l’aria d’odio e d’indifferenza che si respira sui social e ci preoccupa e rammarica sapere che anche tra chi si professa cristiano e cattolico ci si abbandoni a giudizi e a considerazioni che rasentano il razzismo». Dalla Curia arcivescovile di Crotone arriva una decisa presa di posizione per le reazioni che ieri hanno accolto la notizia dell’esplosione in mare di un’imbracazione di migranti a causa della quale tre persone hanno perso la vita.
«Riteniamo – si legge nella nota – che l’odio e l’indifferenza nei confronti dei migranti, siano contrari all’autentica pietà cristiana. Il Vangelo di Gesù ci ricorda che ogni uomo è, in quanto figlio di Dio, chiamato a realizzarsi in modo dignitoso secondo giustizia e carità. Pertanto è eticamente inammissibile rifiutarsi di accogliere i migranti”. La curia arcivescovile di Crotone, quindi, “di fronte a questi nostri tre fratelli caduti vittime nel Mediterraneo” fa appello “al Governo italiano, alla Commissione europea e alla comunità internazionale perché non lascino nulla di intentato nel favorire l’accoglienza dei migranti e la risoluzione dei conflitti interni ai loro Paesi che li costringono alla fuga”. E ancora invita “tutti i responsabili politici ed amministrativi del nostro paese a farsi carico dei problemi sociali che esasperano la nostra gente e che il corona virus ha aggravato ancora di più, guardando con lungimiranza ai valori di civiltà sanciti dalla nostra Costituzione, gli unici in grado di traghettarci verso una società più giusta, con meno disuguaglianze e più attenta ai bisogni dei cittadini più fragili».
Nel piangere i tre migranti morti ieri a Praialonga, infine, la Curia esprime vicinanza «agli uomini della Guardia di finanza rimasti feriti nelle operazioni di soccorso, così come ci sentiamo in dovere di ringraziare e di lodare tutti gli uomini e le donne dello Stato, delle associazioni di volontariato e del personale medico e paramedico per la dedizione con cui si stanno adoperando nei soccorsi dei superstiti e nella ricerca dei dispersi. Riteniamo che sia proprio il prendersi cura del prossimo, senza distinzione di razza, lingua, sesso, religione, il valore più alto della nostra Repubblica di cui come cattolici ci sentiamo orgogliosamente ispiratori e parte integrante».
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