di Luca Latella
CORIGLIANO ROSSANO «La Procura di Paola si trova a 30 chilometri da Cosenza ed è ancora aperta mentre è stato soppresso il Tribunale di Rossano che costringe a rivolgersi a Castrovillari, difficile da raggiungere».
Quella dichiarazione rilasciata dal procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, alla commissione antimafia durante l’audizione per illustrare le risultanze dell’inchiesta “Rinascita Scott” (qui la notizia) lo scorso 11 giugno, ha squarciato il silenzio tombale e l’oblio nel quale è caduto, inesorabilmente, il Tribunale di Rossano, soppresso nell’ambito di una astrusa rivisitazione delle circoscrizioni giudiziarie del 2012.
Sono passati quasi tre mesi dalle parole profferite dal magistrato in commissione e quella eco rimbomba ancora, a tal punto da spingere l’amministrazione comunale di Corigliano Rossano e la conferenza dei capigruppo a discuterne in Consiglio comunale. Saranno dei lavori assembleari monotematici, ad hoc, e serviranno anche per chiedere a gran voce l’istituzione del Tribunale di Corigliano Rossano. L’appuntamento, come confermato dalla presidente del Consiglio, Marinella Grillo, è fissato per il prossimo 12 settembre, sabato mattina alle 10. Il luogo dell’adunanza sarà simbolico e paradigmatico: non la consueta sala consiliare di Rossano Alta ma nel piazzale del Tribunale, “teatro” di una strenue seppur inutile “resistenza” che ancora oggi grida vendetta dopo l’accorpamento nel più piccolo Tribunale di Castrovillari.
In quei mesi si parlò di «carte false» utilizzate per dimostrare che lo storico e centenario Tribunale di Rossano, già sede di Corte d’Appello, andasse chiuso, come denunciato a più riprese da un senatore torinese, Enrico Buemi, in visita a Rossano il 20 giugno 2014.
Adesso, insomma, se ne riparla. La speranza è di riaprire la “vertenza” con un ospite d’eccezione: il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri. Marinella Grillo ha invitato anche la presidente della Regione, Jole Santelli, la deputazione parlamentare locale, i sindaci della Sibaritide, ma anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ed il ministro della Giustizia, Alfonso Buonafede, convinto assertore di una ulteriore riordino della geografia giudiziaria, come ha spesso dichiarato prima di essere nominato Guardasigilli e, quindi, favorevole alla riapertura di alcuni tribunali soppressi, fra cui quello di Rossano.
Gli inviti della presidente del Consiglio partiranno in queste ore e, dunque, bisognerà attendere per conoscere chi fra gli ospiti di questa speciale assise civica vorrà assicurare la sua presenza.
«Ci auguriamo – spiega Marinella Grillo al Corriere della Calabria che il procuratore Gratteri possa essere con noi quel giorno, così come tutti gli altri illustri invitati. Il Consiglio comunale di Corigliano Rossano – spiega poi – vuole riaccendere i fari su una vicenda da sempre poco chiara. Noi non ci arrendiamo e chiediamo a gran voce le risultanze di tutte quelle indagini parlamentari sul caso, in ultimo quella promossa dalla deputata Elisa Scutellà, la quale ha già risposto che non potrà esserci per impegni elettorali. Vogliamo che ci dicano in faccia perché e su quali basi hanno chiuso il Palazzo di Giustizia rossanese. E vogliamo anche sapere a che punto sono gli iter di elevazione del commissariato di Polizia a Distretto e delle compagnie dei Carabinieri di Corigliano e Rossano a Reparto territoriale. È impensabile che oggi una città di 80mila abitanti, in un territorio particolare qual è la Sibaritide con i suoi 220 mila abitanti rimanga priva di un presidio di giustizia». (l.latella@corrierecal.it)
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