COSENZA «L’Ufficio scolastico regionale con Decreto del 21 agosto 2020 ha autorizzato 2.113 posti di sostegno in deroga, di cui 515 destinati alla provincia di Cosenza. Un numero davvero irrisorio se consideriamo che quella di Cosenza è la provincia più vasta della regione e che nel 2019 erano stati concessi oltre 1390 posti. Cosa è accaduto? Quali sono le motivazioni di tale Decreto e le ragioni che in tal modo vanno a penalizzare un efficiente ed efficace servizio didattico a beneficio degli studenti diversamente abili e anche a tutela dei docenti che a tutt’oggi attendono di sapere la loro sede di servizio?» È quanto si chiede il presidente della Provincia di Cosenza Franco Iacucci che stamane, riporta un comunicato, «ha convocato una riunione con tutte le organizzazioni sindacali di categoria della scuola che hanno evidenziato come ad oggi non si siano ancora concluse le operazioni di mobilità annuale il cui termine era fissato per 31 agosto 2020».
«Bisogna verificare urgentemente – sostiene ancora Iacucci – la congruità dei posti nell’organico di sostegno, atteso che risultano concessi dall’Ufficio scolastico regionale solo 515 posti in deroga, a fronte di esigenze e richieste ben più ampie. Per questo motivo, in attesa di fare chiarezza sulla vicenda, insieme alle organizzazioni sindacali abbiamo deciso di chiedere la revoca in autotutela del Decreto sollecitando i provvedimenti opportuni e necessari ad ovviare a tale situazione di disagio. Da qui la richiesta di un incontro urgente al direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Maria Rita Calvosa. Bisogna fare chiarezza al più presto considerando l’elevata carenza di organico e le anomalie riscontrate sul numero complessivo di assegnazione».
«Dalla riunione con le organizzazioni sindacali – sottolinea il presidente della Provincia di Cosenza – sono emerse una serie di problematiche e di ritardi in vista dell’avvio del nuovo anno scolastico. Allo stato manca ogni indicazione circa i posti relativi al rapporto docenti alunni 1/2 e tutto ciò reca grave pregiudizio sia ai docenti che agli alunni diversamente abili a cui dobbiamo garantire la giusta tutela e assistenza scolastica. È giusto poi che i docenti conoscano in tempo utile la sede di servizio e ci sono, inoltre, ragioni di continuità scolastica da preservare. La Provincia non ha diretta competenza in materia ma ho sentito il dovere di convocare questa riunione vista l’evidente disparità di trattamento e le anomalie emerse con questo provvedimento dell’Ufficio scolastico regionale».
«Nessuno mi vieta di intervenire – aggiunge Iacucci – su questa vicenda, visto che abbiamo come Ente funzioni di supporto organizzativo del servizio di istruzione per gli alunni con handicap o in situazione di svantaggio. Ma è fondamentale garantire il diritto allo studio a tutti gli alunni, in modo particolare a quelli più fragili, e decidere congiuntamente i provvedimenti necessari per ovviare a tale situazione».
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