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Gasparri a Reggio: «Con Minicucci la città risalirà la china»

Il senatore di Forza Italia ha partecipato ad un incontro per sostenere la candidatura a sindaco del centrodestra: «La sinistra fallimentare. Lascia un capoluogo sepolto di spazzatura e al 102mo po…

Pubblicato il: 02/09/2020 – 7:25
Gasparri a Reggio: «Con Minicucci la città risalirà la china»

REGGIO CALABRIA «Forza Italia sostiene con convinzione a Reggio Calabria la candidatura di Antonino Minicuci che porta una competenza tecnica preziosa per il futuro di questa città». Lo ha affermato il senatore Maurizio Gasparri, intervenuto a Reggio Calabria, presso la sede del coordinamento provinciale di Forza Italia, a un incontro insieme al candidato sindaco Minicuci alla presenza del coordinatore provinciale azzurro, Francesco Cannizzaro. «La sinistra – ha aggiunto Gasparri – lascia Reggio sepolta di spazzatura, al 102 posto della classifica delle città, un’amministrazione della sinistra fallimentare». «Il centrodestra unito, con Minicuci, farà risalire la classifica alla città di Reggio e troverà anche, nella politica nazionale, in Parlamento, amici di Reggio, calabresi e non calabresi – ha detto ancora Gasparri – che daranno una mano a questa città per risalire la china».
Gasparri ha affrontato anche temi nazionali. «Il 20 e 21 settembre si vota al Comune di Reggio Calabria, ma si vota anche in sette Regioni importanti dove ci presentiamo, come centrodestra, uniti. La sinistra, come avete visto, non si è unita. Sta al Governo con i Cinque Stelle solo perché non si deve votare perché sennò vincerebbe il centrodestra».
«E voglio aggiungere – ha proseguito – qualcosa anche a proposito del Referendum: vogliono ridurre i parlamentari. Hanno rubato la democrazia. Tagliare la democrazia è molto più grave che tagliare i parlamentari. Li possono ridurre anche ad un decimo di quanti sono, ma noi abbiamo avuto in questi due anni, dopo le elezioni politiche, otto Regioni che sono passate dalla sinistra al centrodestra. Otto, compresa la Calabria. Ora si voterà in altre sette Regioni. È probabile che se ne aggiungano altre, scegliendo di essere governate dal centrodestra, e vorrà dire che tre quarti dell’Italia ha scelto il centrodestra. E non si fanno le elezioni perché sennò vincerebbe il centrodestra. Quelli che fanno i moralisti sul taglio dei parlamentari, per essere coerenti, facciano votare gli italiani».

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