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Corigliano Rossano, sale il contagio (+1). Primo ricovero fra i 16 casi attivi

L’infezione continua a propagarsi e preoccupano i risultati dei tamponi effettuati nei giorni scorsi. Nuovi casi “di rientro” a Mandatoriccio e Paludi

Pubblicato il: 04/09/2020 – 18:16
Corigliano Rossano, sale il contagio (+1). Primo ricovero fra i 16 casi attivi

di Luca Latella
CORIGLIANO ROSSANO Inesorabilmente, la pandemia da Covid-19 a Corigliano Rossano continua a propagarsi. Dopo i sette nuovi casi registrati ieri in città, un altro è stato individuato quest’oggi e, presumibilmente – come spiegato dal responsabile del dipartimento Igiene e Sanità pubblica dell’Asp per la Sibaritide, Martino Rizzo – dovrebbe essere riconducibile al focolaio accesosi nei giorni scorsi in una nota attività commerciale della città.
Altri due casi extracittadini, stavolta di “rientro”, ovvero di contagi avvenuti fuori e poi ritornati a casa, sono stati individuati, sempre questa mattina, a Mandatoriccio, comune del Basso Jonio cosentino ed a Paludi, nel Rossanese. Tre in totale, quindi i nuovi casi odierni nella Sibaritide.
Ma la vera brutta notizia è che fra i sette contagi individuati ieri (qui la notizia), uno di questi è stato costretto al ricovero in ospedale a Cosenza.
«Non mi risulta che la virulenza si stia attenuando – conferma Rizzo – tant’è vero che uno dei casi di Corigliano Rossano attualmente si trova in ospedale, cioè significa che le voci ormai dilaganti secondo cui il virus è meno aggressivo non sono vere. Ed il ricovero di oggi lo conferma».
Probabile, insomma, che il numero dei ricoveri non sia alto come quest’inverno, semplicemente perché il Sars-Cov-2 sta contagiando nella maggiore parte dei casi fra i giovani, che possono vantare un sistema immunitario ben più resistente.
In totale, a Corigliano Rossano, vi sono ad oggi 16 casi attivi – in questa sorta di seconda fase dell’epidemia – tutti in isolamento e tenuti sotto osservazione ed uno in ospedale. Non c’è da stare troppo tranquilli, però, perché il monitoraggio sui focolai attivi prosegue e come spiegato da Rizzo si è in attesa dei tamponi effettuati nei giorni scorsi in una struttura turistica che preoccupa e non poco il responsabile del dipartimento Igiene e Sanità pubblica dell’Asp locale. La sua raccomandazione, dunque, è sempre quella: distanziamento sociale e lavarsi spesso le mani, «anche perché la mascherina sul gomito – nonostante sia obbligatoria in alcuni ambienti – non serve a nulla». (l.latella@corrierecal.it)

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