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Imponimento, dissequestrati beni ad Antonia Palma Polito. Tornano in libertà Gugliotta e Catanzaro

Le decisioni del Riesame di Catanzaro per alcuni indagati dell’inchiesta della Dda: disposta anche la liberazione di Gugliotta e Catanzaro. Facciolo dal carcere ai domiciliari

Pubblicato il: 04/09/2020 – 13:28
Imponimento, dissequestrati beni ad Antonia Palma Polito. Tornano in libertà Gugliotta e Catanzaro

CATANZARO Il Tribunale della Libertà di Catanzaro, presidente Valea, ha dissequestrato l’attività di Palma Antonia Polito, difesa dall’avv. Renzo Andricciola. Il sequestro era avvenuto, in quanto l’attività di Palma Antonia Polito, di fatto era ritenuta riconducibile al fratello Rocco Polito, coinvolto nell’operazione “Imponimento” quale imprenditore e concorrente esterno della consorteria Anello/Fruci.
Secondo l’accusa, l’attività sarebbe stata imposta dalla cosca all’interno del “Garden Resort”. La difesa oltre a contestare l’assunto, ha depositato un elaborato peritale, col quale ha dimostrato l’assoluta titolarità del bene in esclusiva a Palma Antonia Polito.
ALTRE DECISIONI DEL RIESAME L’imprenditore Rocco Polito, indagato nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Catanzaro “Imponimento” contro la cosca Anello Fruci, è stato rimesso in libertà dal Tribunale del riesame di Catanzaro, che ha accolto le argomentazioni degli avvocati difensori Antonio Muscimarro e Ortensio Mendicino annullando la misura cautelare e ordinando  la immediata liberazione dello stesso. Lo si legge in una nota diffusa dal legale Muscimarro. Inoltre, il Tdl ha accolto il riesame sul sequestro preventivo dei beni dell’imprenditore Polito dopo che i legali hanno depositato un elaborato peritale e dimostrato come i beni, oggetto del sequestro, fossero tutti riconducibili ad attività lecite e frutto del duro lavoro dell’imprenditore Polito: è stato quindi annullato il sequestro ed è stata disposta la restituzione di ogni bene di Polito.Il Tribunale del Riesame poi, accogliendo l’istanza della difesa, ha annullato la misura cautelare e ha disposto la immediata liberazione di Massimo Gugliotta, anch’egli coinvolto nell’operazione “Imponimento”, così come ha annullato la misura cautelare a carico di Simone Catanzaro, ordinandone l’immediata liberazione. Quanto a Stefano Montauro – rende noto sempre l’avvocato Muscimarro – il Tribunale del Riesame escludendo il reato associativo e l’aggravante 416 bis ha sostituito la misura cautelare in carcere con quella della custodia domiciliare. Infine, Il Tribunale del riesame ha parzialmente annullato l’ordinanza cautelare a carico di Teodoro Mancari, difeso da Msuscimarro e Mendicino, escludendo che Mancari fosse partecipe all’asociazione Anello-Fruci: Mancari resta in carcere per i reati fine.
DOMICILIARI PER FACCIOLO  Da capo e organizzatore di associazione mafiosa a concorrente esterno: secondo quanto rende noto lo studio legale Veneto, «il Tribunale della Libertà di Catanzaro ha ridimensionato il capo di imputazione a carico del prof. Antonio Facciolo», indagato nell’inchiesta “Imponimento” della Dda di Catanzaro, «e ha modificato in detenzione domiciliare quella carceraria inflitta all’indagato detenuto prima a Vibo Valentia e poi a Rovigo». Soddisfazione è stata espressa dai difensori di Facciolo, gli avvocati Armando e Clara Veneto e Vincenzo Chindamo, «poiché la pronunzia del Tribunale della Libertà ha preso in esame un punto centrale del dibattito in corso tra avvocatura e magistratura relativo alla condizione dell’imprenditore in terra di mafia, e cioè se questi per il fatto di pagare il pizzo debba essere considerato mafioso o non piuttosto assoggettato al potere della mafia. Tale dibattito – sostengono i legali – non può certo nutrirsi di colpi di scena ma deve vivere di un sereno e pacato confronto tra le parti processuali»

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