REGGIO CALABRIA La Procura della Repubblica di Reggio Calabria ha aperto un’indagine a carico di ignoti per omicidio colposo in merito alla morte di una neonata durante il parto avvenuta la notte a cavallo tra il 31 agosto e il primo settembre al Grande ospedale metropolitano.
L’apertura del fascicolo scaturisce dalla denuncia sporta dal marito della donna in Questura.
Marito e moglie, di 27 e 25 anni, attendevano la prima figlia come un regalo del loro amore, da quando a dicembre avevano saputo nel profondo Nord che sarebbero diventati genitori. La gravidanza, secondo quanto riferito dal marito, è filata liscia e senza nessuna complicazione fino alla mezzanotte del 13 agosto, data della cosiddetta “perdita del tappo”. I due coniugi si sono recati quindi immediatamente presso il reparto Ostetricia del Gom dove la donna è stata visitata dai sanitari, che hanno rassicurato la coppia sulle condizioni di mamma e bambina e hanno dimesso la giovane alle 2.30 del mattino. La data presunta del parto era il 20 agosto, e successivamente alla prima “corsa” in ospedale, la coppia si è recata periodicamente in maternità per i controlli periodici, avvenuti il 16, il 24 e il 27 agosto. Anche in queste occasioni non sarebbe stato rilevato nulla di anomalo. Il 31 agosto alle ore 10, come stabilito dai sanitari, la donna è stata ricoverata in reparto e nel pomeriggio, alle ore 17:00, le sono stati somministrati i farmaci necessari per il parto indotto, il cui effetto è giunto alle ore 2:20 della notte, quando la moglie ha telefonato al marito per avvisarlo che era in procinto di partorire. Dopo dieci minuti il marito era già in sala parto e ha potuto vedere la testolina della bambina che si affacciava alla vita. Senonché nonostante le manovre dei sanitari per fare uscire il resto del corpo, l’uomo è stato invitato a uscire dalla sala parto. Solo alle 3:30 ha ricevuto la notizia che la bambina non ce l’aveva fatta, rimasta incastrata con la spalla al bacino della madre e soffocata dal cordone che si era arrotolato al collo.
La coppia, assistita dagli avvocati Barbara Germanò e Fabrizio Rodolfo Furci, chiedono che venga accertato quanto accaduto. Il pubblico ministero ha disposto il sequestro della cartella clinica ed ha già fatto eseguire dalla Polizia Scientifica un’ispezione in sala parto. Il pm ha convocato il denunciante (in questa fase nella qualità di testimone), che è stato sentito per oltre un’ora. E’ più che probabile che venga disposta l’autopsia sul corpicino della piccola, che si sarebbe chiamata Nicole. (f.p.)
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