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I paradossi della sanità, il piano di rientro che non rientra ma sfora…

Dati ufficiali relativi all’ultimo triennio riportano un costante e significativo peggioramento del risultato di gestione e un margine operativo di segno negativo, oltre alla solita stratosferica m…

Pubblicato il: 06/09/2020 – 7:59
I paradossi della sanità, il piano di rientro che non rientra ma sfora…

CATANZARO I sindacati saranno ricevuti martedì prossimo dal ministro della Salute Roberto Speranza. L’appuntamento ha tutta l’aria di una verifica dell’azione della struttura commissariale rappresentata dal commissario Saverio Cotticelli e dalla sub Maria Crocco, da tempo nel mirino di una delle parti politiche – il M5S – che pure l’ha nominata e soprattutto voluta, dotandola anche dell'”arma” del controverso (eufemismo…) “Decreto Calabria”. A Speranza i sindacati ribadiranno la richiesta, condivisa da alcune forze politiche (non tutte): la fine del commissariamento della sanità calabrese e il rientro alla gestione ordinaria che subentri a un Piano di rientro che tutto ha prodotto tranne che questo benedetto rientro, viste le maggiorazioni delle aliquote Irpef ed Irap in Calabria a causa dello sforamento dei conti. E che l’andazzo non è stato invertito lo si evince anche dal documento, allegato a un recente Dca del commissario, recante “Integrazioni e rettifiche” del “Tendenziale programmatico 2019-2021” richieste dai tavoli interministeriali in sede di esame del nuovo Programma operativo della sanità calabrese. Nel documento si rende plasticamente l’immagine di un Piano di rientro che non ha invertito alcun trend, sotto il profilo contabile (su quello prettamente sanitario meglio stendere un velo pietoso…), anzi sembra aver fatto l’esatto contrario. Si legge infatti: «Il risultato economico di gestione del Ssr della Regione Calabria è passato, nel corso dell’ultimo triennio, dai –98,5 milioni del 2016 ai -179,5 milioni nel 2018, poi rideterminato in sede del Tavolo di Verifica del 1 agosto 2019, in -213,3 milioni».
E ancora – prosegue il documento allegato al Piano operativo: «I risultati di esercizio della Regione Calabria sono sempre stati caratterizzati da un pesante impatto delle componenti finanziarie e straordinarie, che rappresentano circa il 3,3% del Fondo sanitario regionale, ma solo a partire dal 2017, come riportato nella seguente tabella, il margine operativo (la differenza tra ricavi e costi interni ed esterni che contribuiscono alla produzione della sanità regionale) mostra un segno negativo passando dai -5 milioni del 2017 ai – 52 milioni del 2018. La considerevole variazione del margine operativo è stata determinata principalmente dai seguenti fattori: incremento dell’impatto finanziario del saldo di mobilità, + 7,5%; incremento della spesa per gli acquisti di farmaci ed emoderivati +4,7%; incremento degli accantonamenti +18% a seguito dei maggiori accantonamenti per cause civili ed oneri processuali +28%. Tali incrementi – è annotato – hanno determinato un aumento generale dei costi interni che sono cresciuti in media nel triennio 2016- 2018 di circa 2,6% passando dai 2.139,8 milioni del 2016 ai 2.251,6 milioni del 2018 (+123 milioni).Nello stesso periodo i costi esterni sono invece diminuiti dello 1,0% per effetto della riduzione dei costi per la farmaceutica convenzionata, per effetto sia della Dpc che per le azioni di monitoraggio e controllo e della rimodulazione dei tetti degli erogatori privati di assistenza ospedaliera e specialistica ambulatoriale nell’anno 2018». Nel triennio sotto osservazione, inoltre – evidenzia il documento “Integrazioni e rettifiche” al Tendenziale del Programma operativo – «i ricavi netti sono aumentati dello 0,3%, che sono passati dai 3.349 milioni del 2016 ai 3.367 milioni del 2018. La crescita dei ricavi netti è stata limitata dall’aumento del valore finanziario della mobilità che è passato dai 258,9 milioni del 2016 ai 321,6 milioni del 2018 pari ad un aumento medio del 11,5% (+62,8 milioni), che ha praticamente assorbito l’aumento dei Fondo sanitario. Solo nel 2019 tale aumento è stato frenato grazie ai maggiori controlli sui flussi di mobilità effettuati dalla Regione Calabria, che hanno permesso di attestare il valore del saldo di mobilità a -285,9 milioni con una riduzione rispetto all’anno precedente di circa 34,2 milioni)». Ne consegue – si legge infine – che «le azioni che la Regione Calabria intende mettere in atto nel triennio sono finalizzate a riportare il margine operativo ad un livello positivo e contemporaneamente a lavorare per ridurre gli impatti delle componenti finanziarie e straordinarie».
Anche di tutto questo verosimilmente martedì si parlerà nell’incontro tra sindacati e Speranza, così come del futuro della governance della sanità calabrese: sono sempre più insistenti le voci di un avvicendamento alla guida dell’ufficio del commissario (Giuseppe Zuccatelli, oggi commissario nelle aziende ospedaliere catanzaresi, sarebbe dato “in pole”), ma in realtà il vero problema è l’istituto del commissariamento, e del Piano di rientro che lo giustifica. (a.cant.)

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