LAMEZIA TERME In tempi di campagna elettorale in Calabria si sprecano promesse e programmi che, al centro, vedono spesso un’ampia centralità dedicata alle politiche per i giovani. Intenzioni che, numeri alla mano, vengono puntualmente ridimensionate.
Secondo i dati Istat, e diffusi da Openpolis, in Italia nel 2019 l’11% dei giovani di età compresa tra i 14 e i 24 anni ha partecipato ad attività in associazioni di volontariato, mentre il 3,5% ha partecipato ad attività in associazioni non di volontariato. Il trend è simile se guardiamo ai giovani di età compresa tra 25 e 34 anni: nel 2019 il 9,8% di loro ha partecipato ad attività in associazioni di volontariato, il 3,8% ad attività in associazioni non di volontariato. E così, incrementare la spesa per le politiche giovanili, significa evidentemente incentivare i giovani all’attività associativa e di volontariato all’interno delle loro comunità. Come ha evidenziato anche il Rapporto annuale 2018 di Istat, il rapporto tra benessere personale e volontariato è fondamentale. Al contrario, chi non si occupa della comunità può essere più propenso a fenomeni negativi come l’abbandono scolastico.
BILANCI IN ROSSO Ma i bilanci della gran parte dei Comuni, in Italia e in Calabria, sono in profondo rosso e le risorse per attuare le politiche dedicate ai giovani sono sempre più scarse. Nei bilanci dei comuni, per “politiche giovanili” si intendono quelle spese destinate all’amministrazione e al funzionamento delle attività per l’autonomia e i diritti dei giovani, come le spese per i centri polivalenti, per l’informazione di sportello ad essi dedicata, seminari e iniziative, anche appunto finalizzate allo sviluppo e alla conoscenza dell’associazionismo del volontariato. In questo senso, con 9,43 euro pro capite, Messina è al primo posto per livello di spesa finalizzata alle politiche giovanili, seguita da Firenze (5,32) e Bologna (3,78). Fatta eccezione per la città siciliana, la prima metà della classifica è occupata esclusivamente da comuni del nord.
IN CALABRIA I Comuni del centro Sud, dunque, occupano gli ultimi posti della classifica. E non fa eccezione la Calabria. Tra le città capoluogo è solo Cosenza a mostrare dei numeri positivi, ma non entusiasmanti. Qui, infatti, la spesa pro capite per le politiche giovanili ammonta a 3,21 euro. Male Reggio Calabria con soli 2 centesimi, mentre la cifra è ferma a “0” per Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia. Situazione nettamente migliore, invece, in alcuni piccoli comuni calabresi sotto i dieci mila abitanti. Al primo posto c’è, ad esempio, Simeri Crichi con 87.78 euro pro capite e Cortale con 67.54, davanti a Cotronei con 30.89 euro pro capite. Seguono Scilla (18.48), Sangineto (15.32), e Sellia (10.09).
x
x