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Le Giare 20 anni dopo, una ferita eterna. Bertolone: «Curiamo l’ambiente e i nostri cuori» – FOTO

Commemorate le tredici vittime della piena del Beltrame di Soverato nel 20esimo anniversario della tragedia. L’arcivescovo: «Questi eventi devono essere un richiamo a una maggiore fraternità»

Pubblicato il: 10/09/2020 – 20:10
Le Giare 20 anni dopo, una ferita eterna. Bertolone: «Curiamo l’ambiente e i nostri cuori» – FOTO

SOVERATO «Questa commemorazione dev’essere l’occasione per invitare tutti, nel contesto storico in cui viviamo, a curare l’ambiente e a curare i nostri cuori». Con queste parole l’arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, monsignor Vincenzo Bertolone, ha reso omaggio oggi pomeriggio alle vittime della tragedia di Soverato, avvenuta 20 anni fa: nella notte tra il 9 e il 10 settembre 2000 infatti l’esondazione del torrente Beltrame, provocata da un’alluvione, travolse il camping “Le Giare” che ospitava una cinquantina tra operatori dell’Unitalsi e disabili, uccidendo 13 persone. Per onorarle, l’Unitalsi ha organizzato, nel luogo di quella tragedia che scosse la Calabria e l’Italia intera, una celebrazione molto partecipata, alla presenza di molti familiari delle vittime,  e caratterizzata da una grande commozione. Prima della celebrazione, sono state depositate numerose corone di fiori ai piedi dell’installazione che reca i nomi delle 13 vittime: Mario Boccalone, Ida Fabiano, Serafina Fabiano, Raffaele Gabriele, Paola Lanfranco, Iolanda Mancuso, Giuseppina Marsico, Franca Morelli, Rosario Russo, Antonio Sicilia, Salvatore Simone, Concetta Zinzi e Vinicio Caliò, giovane volontario di Catanzaro, molto conosciuto e amato nel capoluogo, del quale non si è mai recuperato il corpo.
«Tredici vittime e un ambiente non curato.  Oggi – ha esordito l’arcivescovo Bertolone – siamo riuniti per in primo luogo per ricordare i defunti e testimoniare la vicinanza ai parenti, che sono quelli che soffrono molto più degli altri. Ma siamo qui anche per fare memoria di un evento che invita tutti in primo luogo a richiamare la giustizia se ancora ci sono questioni pendenti. Ma non ci si deve solo fermare al desiderio di giustizia: questa dev’essere l’occasione per invitare tutti, nel contesto storico in cui viviamo, a curare l’ambiente e a curare i nostri cuori. Quando odio c’è in circolazione, quanti gesti che non vanno bene: allora, questi eventi ci invitano a una maggiore fraternità, a un maggiore rispetto reciproco, ad abbassare i toni e l’aggressività che non fanno bene alla nostra società e ai nostri cuori. Perché questo avvenga – ha proseguito monsignor Bertolone –  mettiamo in campo, sia per gli adulti sia per le nuove generazioni, una formazione e un’educazione più adeguata perché i valori eterni in cui abbiamo creduto e crediamo possano risplendere e portare beneficio alla società».
Molto toccante la testimonianza di Simona Miriello, figlia di Franca Morelli, volontaria dell’Unitalsi, una delle 13 vittime: «Ricordo mia madre come una donna umile, a lei devo tutto perché mi ha lasciato grandi insegnamenti, e spero che da lassù sia orgogliosa di me. Resta un po’ un senso di ingiustizia, perché secondo me era una tragedia che si poteva evitare, ma il destino ha voluto diversamente: ora abbiamo però 13 angeli in più che vegliano su di noi».  Particolarmente commosso anche Cesare Scorza Rotundo, noto operatore televisivo e volontario dell’Unitalsi,  che quella tragica notte di 20 anni fa era lì, a lottare contro la piena del Beltrame: «Abbiamo provato a salvare più persone possibile, poi siamo dovuti salire sugli alberi perché l’acqua e il fango erano inarrestabili: quello che abbiamo potuto fare l’abbiamo fatto ma certo resta una grande ferita. I ricordi saranno sempre nel nostro cuore».  Molti i rappresentanti istituzionali presenti alla cerimonia: tra questi, il presidente del Consiglio regionale, Domenico Tallini, il sindaco di Soverato Ernesto Alecci, Giuseppe Pisano, amico fraterno di Vinicio Caliò, in rappresentanza della Provincia, Danilo Russo in rappresentanza del Comune di Catanzaro, il dirigente generale della Protezione civile regionale, Fortunato Varone.  (c. ant.)

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