CATANZARO I numeri non mentono o, per lo meno, sono la cartina al tornasole di un contagio che ha ripreso a salire, come era prevedibile, con la riapertura delle attività nel periodo estivo. Anche la Calabria ha avuto qualche giorno complicato: casi positivi in doppia cifra e zone rosse proclamate (come a Messignati, frazione di Oppido Mamertina) o “minacciate” (Buonvicino, Corigliano Rossano). Eppure, stando all’interpretazione che ai numeri dà la struttura della Regione che si occupa di gestire l’emergenza, la situazione in Calabria è ancora buona. Gli indici parlano di circa 13 casi confermati su 100mila abitanti negli ultimi 14 giorni (la rilevazione in possesso del Corriere della Calabria copre l’intervallo tra il 28 agosto e il 10 settembre). Di meno se ne sono registrati, in Italia, soltanto nel Molise. Anche la percentuale di casi (253) sul totale dei soggetti testati (18.315) negli ultimi 14 giorni ci colloca a 1,38. Anche in questo caso soltanto in Molise i numeri sono più bassi, mentre ci sono aree del Paese che superano il 6% (la Campania, la provincia di Trento, la Liguria).
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