CATANZARO Una signora invalida al 100% per un intervento al cuore cui si è sottoposta negli anni scorsi e che era diretta a Milano per sottoporsi ad una visita specialistica legata alla sua patologia cardiaca, è stata lasciata fuori dall’aeroporto di Crotone, senza poter entrare neanche nella struttura, per essere arrivata con 10 minuti di ritardo sull’orario di imbarco. A raccontare la storia è il marito, Emilio, di Catanzaro. «Io, mia moglie, nostra figlia e la nostra nipotina di 2 anni – spiega l’uomo – siamo arrivati alle 15 all’aeroporto di Crotone per via di problemi di traffico avuti dal nostro accompagnatore. La chiusura dell’imbarco era per le 14.50 mentre il volo partiva alle 15.20 per l’aeroporto di Bergamo».
Arrivati allo scalo, gli addetti della società esterna che vigilano l’ingresso all’aeroporto rilevando anche la temperature, hanno vietato l’ingresso alla famiglia dicendo che l’imbarco era chiuso. Marito e moglie hanno cercato di spiegare il motivo del ritardo, ma soprattutto il perché del viaggio, mostrando anche la certificazione medica della donna, portatrice di pacemacker.
«Nonostante questo – racconta Emilio – non c’è stato verso. Da fuori ho chiamato anche il posto di polizia e l’aeroporto, ma sia gli agenti che l’impiegata dello scalo mi hanno detto che loro non potevano fare niente. Anzi mi hanno riferito che nelle scorse settimana la stessa cosa è successa anche ad un signore in carrozzina».
«Non solo – dice adesso Emilio – ci hanno fatto perdere la visita specialistica che avevamo fissato al Niguarda, ma ci hanno impedito anche di attendere in aeroporto il ritorno della persona che ci aveva accompagnato e che nel frattempo se ne era andata. Hanno lasciato per oltre un’ora sotto il sole con una temperatura di 40 gradi una donna sofferente di cuore ed una bambina di due anni, senza darci la possibilità neanche di andare in bagno. È una vicenda che mi ha amareggiato tantissimo».
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