COSENZA «L’Asp di Cosenza, la più grande azienda sanitaria della Calabria, vanta una precaria organizzazione. Innumerevoli sono le problematiche che l’attanagliano: dalla carenza del personale, alla mancanza di strumenti innovativi, a strutture obsolete e con una situazione finanziaria non brillante (vedasi la mancanza di bilanci approvati). Ciò nonostante, la Commissaria straordinaria dell’Asp di Cosenza, ha avuto il tempo di occuparsi della revoca di un incarico di coordinatrice affidato circa 7 anni fa, dall’allora direttore generale, ad un’infermiera del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Trebisacce, per il quale la dottoressa Bettelini, ha trovato il modo di incaricarsi dell’unico “problema” per lei esistente, ossia la rimozione dell’attuale caposala, lasciando un vuoto organizzativo con conseguenti ricadute negative sui pazienti e sull’intera organizzazione del lavoro». È quanto denunciano, in una nota congiunta, Vincenzo Casciaro, segretario generale Fp Cgil Comprensorio Pollino-Sibaritide-Tirreno e Susanna De Marco, segretaria Provinciale Uil Fpl Cosenza.
«Stranamente invece la Commissaria non si è accorta che un medico assegnato al 118 – proseguono – lavori tranquillamente nel Pronto Soccorso in barba alle note carenze di personale che costringono gli altri medici del 118 a fare turni estenuanti. Non si è accorta neanche della notevole riduzione di personale infermieristico all’interno del pronto soccorso, tantomeno che da mesi a Trebisacce mancano gli anestesisti, o che in questo ospedale sono state collocate illegittimamente videocamere di sorveglianza».
«Non ha avuto il tempo di considerare – sottolineano ancora Casciaro e De Marco – il grave sovraccarico di lavoro che per tutti i mesi estivi ha pesato sulle spalle dei pochi Infermieri del Pronto Soccorso, i quali molto spesso lavorano in singolo durante i turni, e sono coordinati con sacrificio dalla Caposala che oggi la Commissaria vorrebbe destituire. Non si è preoccupata neanche di redistribuire i carichi di lavoro, dato che alcuni reparti sono virtualmente chiusi e che quindi gli infermieri ad essi afferenti sono sottoutilizzati».
«Troppo lungo sarebbe l’elenco delle problematiche esistenti nella struttura di Trebisacce – dicono i due esponenti sindacali – di cui nessuno si è occupato. Ma faremmo un torto a non pensare a tutte le altre strutture sanitarie che non versano in condizioni migliori, e dove tanti sono gli incarichi di coordinamento “imperfetto”, assegnati da semplici dirigenti di struttura, nella confusione generale in cui si è trovata l’Asp negli ultimi mesi». «Ci saremmo aspettati – aggiungono – che la Commissaria si fosse occupata di convocare il tavolo trattante, per discutere delle nuove regole dei coordinamenti che dovrebbero essere assegnati in base ai dettami del nuovo contratto, in un discorso organico e coerente; invece ci troviamo di nuovo davanti a determinazioni ad personam in favore o sfavore di qualcuno. Potremmo chiederci quale criterio ha illuminato la penna della Commissaria, ma è più facile intuire chi ha sollecitato l’adozione di un provvedimento che rischia di produrre l’ingestibilità dei servizi all’interno del Pronto Soccorso di Trebisacce».
«Sappiamo, infatti, che il provvedimento di revoca – puntualizzano – era, giorni prima della sua notifica all’interessata, in possesso di un sindacalista che da tempo sperava di eliminare una concorrente alla RSU. E così la lavoratrice scomoda è stata per giorni esposta alla berlina e alle derisioni di questo e dei suoi amici “ben informati”. Come è stato possibile che un atto così delicato venga così facilmente consegnato in mani diverse da quelle della diretta interessata, è l’unica dinamica che riteniamo incomprensibile, ma speriamo che chi di dovere se ne occuperà».
«La Fp Cgil Comprensoriale e la Uil Fpl Provinciale – concludono – invitano la Commissaria Straordinaria dott.ssa Cinzia Bettelini a voler revocare il provvedimento adottato ai danni della coordinatrice infermieristica, ripristinando il corretto funzionamento del PS di Trebisacce. Inoltre chiedono un incontro urgente per discutere delle reali problematiche della struttura di Trebisacce».
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