Recentemente, leggendo i vari giornali rimasi sorpreso dalla notizia del trasferimento a Roma del tenente colonnello Massimo Ribaudo che manifestava la sua attenzione alla città affermando che «Lamezia deve credere in se stessa».
Mi son ricordato di una mia simile espressione: «Lamezia salverà Lamezia».
Vi è un fondo comune d’interessamento tra le due brevi note menzionate. Sono un’esortazione alla Città perché guardi avanti, in modo da poter raggiungere traguardi di elevazione civile e di progresso.
Una domanda: Lamezia ha una sua missione da svolgere? Certamente, e le risposte nel corso del tempo non son mancate e neppure son mancate le realizzazioni. Attualmente la missione è in direzione della serenità e sicurezza da offrire ai cittadini – per quanto possibile – in tempi di Covid-19. Per la città sempre più vivibile occorre aver presenti i rapporti umani da riprendere, il lavoro per giovani e adulti e la vita di Fede.
Faranno la loro parte le Istituzioni cittadine e anche la Diocesi con il Vescovo Mons. Giuseppe, desideroso di promuovere maggiore identità nell’ambito ecclesiale: Clero e Popolo di Dio.
Si tratta inoltre di dar vita in Lamezia ad un vero umanesimo fondato sulla dignità dell’uomo creato da Dio “a sua immagine e somiglianza”: è grande la dignità di ogni persona umana! E infine si è chiamati ad osservare il Comandamento di Gesù: “Amatevi gli uni gli altri come Io ho amato voi”.
L’amore riesce ad attenuare le disuguaglianze e a ristabilire la pace sociale.
*Vescovo emerito
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