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«Ritardi nell’individuazione del gestore del ciclo dell’acqua»

La Federazione Riformista di Rende commenta l’ultima assemblea dell’Aic: «Il 31 dicembre si avvicina e non ci sono novità. E resta la spinosa vicenda del Consorzio Valle Crati»

Pubblicato il: 18/09/2020 – 7:26
«Ritardi nell’individuazione del gestore del ciclo dell’acqua»

«Oggi parliamo del ciclo dell’acqua. Il 31 dicembre si avvicina ed ancora nulla si è fatto per individuare un soggetto per gestire il ciclo unitario dell’acqua, con il rischio di procurare una pesante sanzione all’intero Paese, a cui verrebbero bloccati tutti i finanziamenti del settore». Lo afferma la Federazione Riformista di Rende. «Dopo i mesi estivi, trascorsi mettendo in scena il solito balletto ricco di lettere, incontri inutili e rilassanti dichiarazioni, finalmente – spiega Fedeeazione Riformista di Rende – si è riunita l’assemblea dell’Aic Calabria. Quali le conclusioni: 1) la decisione di trasformare la defunta Sorical in società regionale in house per gestire il ciclo unitario dell’acqua, trasferendo ai Comuni gratuitamente le azioni rilevate da Veolia (ma ecco che sorge un problema enorme: chi paga i debiti? Vengono appioppati ai Comuni con qualche marchingegno?); 2) Si aspetta il piano industriale da parte dello studio Pozzoli e della Csei di Catania. Ma chi ha incaricato questi soggetti?; 3) È stata inviata alla regione una terna di professionisti tra cui scegliere il direttore generale di Aic. Ma chi ha deciso i nomi della terna? Perché non si è esperita una evidenza pubblica con la richiesta dei curricula ai partecipanti da cui avare i nomi per la terna? In compenso l’assemblea Aic nulla ha deciso sulla spinosa vicenda del Consorzio Valle Crati. Vicenda gravissima in vista della gestione unitaria del ciclo dell’acqua». Federazione Riformista di Rende prosegue: «Invero, non ci risulta che il presidente Manna abbia chiesto al Consorzio Valle Crati spiegazioni a proposito della gara da 215 milioni di euro per la gestione della depurazione e per la costruzione del raddoppio del depuratore consortile e di alcune tratte di reti fognarie. Forse il presidente non poteva rilevare alcunché, non avendo dato un indirizzo contrario al suo rappresentante in seno al consorzio, sull’espletamento di una gara per affidare un servizio parziale di un ciclo che dovrà essere gestito unitariamente da altro soggetto. Che ne sarà, allora, del contratto con l’attuale gestore? Si corre il rischio di pagare penali?  È veramente strano, a quanto risulta, che – conclude la Federazioine Riformista di Rende – l’assemblea dell’Aic del 14 ultimo scorso, non si sia posto il problema causato dalla gestione del Consorzio Vallecrati su questa problematica, proprio mentre, finalmente, ci si accinge ad affrontare la gestione del ciclo unico dell’acqua, pur suscitando i dubbi e le perplessità sopra espresse».

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