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«Troppe risse, prostituzione e spaccio fra migranti». La denuncia del sindaco di Rosarno

Giuseppe Idà ha scritto al Prefetto, al Questore di Reggio Calabria per denunciare casi di illegalità diffusa ed invita i suoi concittadini a segnalare «chi contribuisce, in qualsiasi modo»

Pubblicato il: 18/09/2020 – 21:41
«Troppe risse, prostituzione e spaccio fra migranti». La denuncia del sindaco di Rosarno

ROSARNO Una denuncia, circostanziata, è stata presentata agli organi competenti dal sindaco di Rosarno, Giuseppe Idà. Il primo cittadino, in un post pubblicato su Facebook invita a segnalare «chi contribuisce, in qualsiasi modo, a diffondere illegalità ed inciviltà nella nostra Comunità».
E così ha scritto al prefetto, al questore, al comando provinciale dei Carabinieri, della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e al dirigente di Igiene e Sanità pubblica dell’Asp di competenza.
Sul social, il primo cittadino di Rosarno scrive che «la cosa più vergognosa è che a quei migranti che si rendono responsabili di risse, prostituzione, vengano fittate catapecchie da cittadini rosarnesi, i quali spesso sono i primi a lamentarsi del degrado in cui versa Rosarno. Il cambiamento deve partire da ognuno di noi, dalla nostra coscienza civica, altrimenti ogni sforzo risulterà vano».
Nella missiva inviata agli organi competenti, invece, il sindaco segnala «nuovamente che nel territorio del Comune di Rosarno, vi è la presenza di un ingente numero di migranti, i quali, complici alcuni cittadini rosarnesi che fittano abusivamente immobili fatiscenti, hanno contribuito a creare dei veri e propri ghetti, dove regna il degrado e l’illegalità».
 Idà circoscrive «nello specifico via Diaz, via Sandulli, via Ospizio, via Po, la villetta adiacente al palazzetto dello sport», luoghi «spesso scenario di attività illecite di vario genere», fra cui «risse, spaccio di stupefacenti, prostituzione, somministrazione abusiva di cibi e bevande alcoliche, che mettono continuamente a repentaglio la sicurezza e l’incolumità pubblica».
Una pratica, quella degli affitti in nero «ormai diffusa – prosegue la denuncia del primo cittadino – con immobili pericolanti, spesso completamente privi di collegamento ai sottoservizi» che «contribuisce a generare una situazione di pericolo anche dal punto di vista igienico-sanitario a scapito della popolazione dei quartieri interessati».
«Sono purtroppo numerose le segnalazioni e gli appelli dei residenti delle zone indicate che giornalmente assistono a scene di degrado e di illegalità perpetrate da parte di cittadini extracomunitari che, senza alcun senso civico e rispetto delle regole di una comunità civile, si rendono protagonisti di azioni indecorose e contrarie alla legge. Tale condizione – insiste Idà – desta molte preoccupazioni, anche alla luce della recente dismissione della tendopoli di San Ferdinando. Infatti, con molta probabilità, i cittadini che li vi dimoravano troveranno ospitalità nelle abitazioni fittate da loro connazionali o conoscenti che risiedono maggiormente nel Comune di Rosarno, determinando un potenziale incremento delle attività illecite e degli eventi di disordine che già giornalmente si registrano».
«Mediante la fattiva collaborazione di tutti, negli scorsi anni sono state effettuate delle eccellenti operazioni interforze, grazie alle quali è stato possibile attenuare questo incessante fenomeno che risulta sempre più complicato da gestire e controllare. Per queste ragioni si chiede alle Autorità e agli organi competenti – conclude Giuseppe Idà – di programmare un’azione che possa, sopratutto in prossimità della stagione invernale, contribuire al ripristino della legalità a tutela dell’intera comunità rosarnese, evitando il rischio concreto che si possa sfociare in disordini e disagi anche di l’ordine pubblico».

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