PIZZO CALABRO «Qualche giorno fa sono andato in Comune per richiedere il rilascio di alcuni documenti e svolgere altri adempimenti relativi ad un’istanza da me presentata in precedenza. Una cosa normale, fatta da un cittadino che ha il pieno diritto di rivolgersi agli uffici comunali come chiunque altro. Eppure, il fatto che mi sia recato in Comune, è stato definito “inopportuno” e l’episodio si è guadagnato (addirittura) un paio di articoli su una parte della stampa locale, nei quali si dice che avrei “riunito” i dirigenti per parlare con loro. Cosa assolutamente falsa ed oggi smentita sulla stessa stampa che ha dato la “notizia”». L’ex sindaco di Pizzo, Gianluca Callipo, indagato nell’inchiesta Rinascita Scott, racconta il proprio punto di vista sulla sua visita agli uffici comunali nei giorni scorsi dopo le polemiche sollevate dalla questione.
Callipo ci tiene a chiarire di non aver «riunito nessun dirigente o dipendente comunale, e peraltro non vedo perché avrei dovuto farlo». Un aspetto «che comunque potrà essere accertato dal Commissario prefettizio che guida l’Ente e che dovrebbe verificare i fatti con i propri dirigenti comunali prima di credere a ciò che probabilmente gli è stato erroneamente riferito da qualche soggetto politico locale.
Io mi sono limitato a salutare e a ricambiare i saluti delle persone che ho incontrato, anche questa una cosa normale, oltre che annoverabile come banale buona educazione».
L’ex primo cittadino interviene su quella che ritiene una «inutile polemica» per «ribadire che ero in Municipio esclusivamente per normali adempimenti burocratici senza la volontà di incontrare nessuno in particolare (e di certo con nessuna finalità diversa), ma felice di avere avuto, ancora una volta, prova dell’affetto e della fiducia che tante persone nutrono nei miei confronti. Ci tengo inoltre a smentire – continua Callipo su Facebook – quanto dichiarato alla stampa dalla rappresentante locale del Movimento 5 Stelle, in quanto non ho mai ricevuto nessuna comunicazione (nè formale nè ufficiosa) di divieto o inopportunità a recarmi negli uffici comunali. Fino a quando sono stato impegnato in politica non ho mai sporto denuncia nei confronti di nessuno, perché ho sempre pensato che le critiche, per quanto ingiuste ed offensive, facessero parte del “gioco”, ma ora, da libero cittadino, tutelerò in ogni opportuna sede la mia onorabilità ogni volta che, come avvenuto in questo caso, sarà lesa con menzogne (anche giornalistiche) e dichiarazioni offensive».
«Infine – chiude l’ex sindaco – spero che il M5s di Pizzo pensi in futuro più alla città, anziché impegnarsi a dire falsità sul conto di una persona che non ha nessuna intenzione di tornare nell’agone politico e che ha già subito un’ingiusta e terribile sofferenza, senza che ci sia bisogno che altri approfittino meschinamente di questa situazione per fini strumentali al proprio demagogico racconto della realtà».
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