LOCRI «La collocazione dell’impianto di trattamento rifiuti di San Leo, al confine tra Locri e Siderno, è stata una scelta certamente sbagliata del passato con evidenti ripercussioni negative per molti cittadini. Le notizie che giungono oggi, su un possibile ampliamento e potenziamento di tale impianto, destano seria preoccupazione non solo per i cittadini dell’area al confine tra Locri e Siderno, ma per tutti i cittadini dei due popolosi centri e di tutta la Locride. Per anni sono stati promessi interventi risoluti e risolutivi per la situazione di disagio denunciata dai cittadini e comitati, ma nessun intervento serio è stato effettuato. Puzza c’era e puzza c’è! Disagio c’era e disagio c’è!». Lo afferma il sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, delegato Sanità nel Comitato dei Sindaci della Locride.
«Siamo tutti convinti – prosegue Calabrese – dell’importanza che rappresenta questo tipo di impianto di smaltimento, ma siamo altresì convinti che non possa e non debba rimanere all’interno di un’area urbana con la presenza di numerose abitazioni e, tra l’altro, cittadini obbligati a convivere con un quotidiano disagio e con una situazione igienico sanitaria al limite della legalità. Bisogna avere il coraggio di correggere gli errori del passato. Bisogna avere il coraggio di dire no. Bisogna essere determinati nel non accettare imposizioni che potrebbero danneggiare ulteriormente e irrimediabilmente il nostro territorio».
«Investire – aggiunge il primo cittadino di Locri – oltre quaranta milioni di euro, previsti per ampliare e potenziare l’attuale impianto di trattamento di San Leo, potrebbe essere un serio e grave errore. Potrebbero esserci conseguenze devastanti per un’area che dovrebbe essere vocata al turismo e non a impianti industriali di smaltimento rifiuti. Ciò non significa assolutamente dire no a un impianto di trattamento, ma vi è la convinzione, suffragata da anni di disagio, che la collocazione è assolutamente impropria. Perseverare su questa idea sarebbe una beffa e un danno per tutti noi. Servono nuove proposte e soluzioni».
«L’impianto di San Leo – auspica Calabrese – deve essere assolutamente dismesso e si potrebbe valutare di trasformarlo in una moderna isola ecologica al servizio di tutto il territorio della Locride, ricordando che proprio le isole ecologiche rappresentano un anello importante nel ciclo di smaltimento rifiuti differenziati e possono tranquillamente coesistere anche nelle zone urbane. L’impianto di trattamento di San Leo deve essere trasferito assolutamente in un’altra area, tranquillamente anche nella Locride, ma in un luogo compatibile con quelle che sono le caratteristiche di quel tipo di impianto e soprattutto lontano da un centro abitato.
Ritengo necessario che l’Associazione dei Comuni di Locride – conclude il sindaco di Locri – debba affrontare formalmente la problematica e se ne faccia carico nell’interesse esclusivo di tutto il territorio».
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