di Fabio Papalia
REGGIO CALABRIA “Fai la stessa fine”. Una minaccia su un foglio di carta lasciato sulla buca delle lettere insieme a un altro messaggio macabro, il capo di un volatile appeso a testa in giù. E’ l’intimidazione, l’ennesima, ai danni di Gaetano Caminiti, commerciante reggino e testimone di giustizia, già in passato vittima di minacce, intimidazioni e tentati omicidi.
L’accaduto è stato denunciato in Questura due giorni fa dallo stesso Caminiti, che ha raccontato che quella stessa mattina di giovedì scorso, poco prima delle 8, mentre scendeva di casa per aprire l’attività di cui è titolare la figlia, si è accorto del macabro messaggio lasciato da ignoti nella cassetta delle lettere nell’androne al piano terra. Sul posto è giunta la Polizia per i rilievi del caso.
Gaetano Caminiti, all’epoca titolare di una sala giochi a Pellaro, la “Dragons Games”, nel 2013 aveva reso dichiarazioni che recentemente sono state utilizzate nell’ambito dell’operazione “Las Vegas”, con cui la Guardia di Finanza ha sequestrato i beni a coloro che avevano preso il posto dell’ex re dei videopoker, sfruttando l’avviamento commerciale delle attività illecite di Gioacchino Campolo. I giudici del Tribunale sezione misure di prevenzione lo hanno ritenuto attendibile nonostante dopo avere reso quelle dichiarazioni sia stato rinviato a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa. In passato Caminiti è sfuggito a due tentati omicidi, nel 2011 e nel 2016. (redazione@corrierecal.it)
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