VATICANO Presentato il nuovo organismo di studio sui fenomeni criminali e mafiosi voluto dalla Pontificia Accademia Mariana Internatinalis, dopo l’allarme lanciato anche da Papa Francesco sulle pericolose commistioni tra fede e mafia. Insieme a Gennaro Vecchione, direttore del Dipartimento per le informazioni e la sicurezza, proprio monsignor Giancarlo Maria Bregantini, ha ragionato su quale strada intraprendere per depurare la religiosità da pericolose infiltrazioni e deviazioni.
Arcivescovo noto per il suo impegno contro la ‘ndrangheta, Bregantini ha spiegato i passi necessari da compiere per liberare la fede dall’abbraccio mortale delle mafie siano tre: «Primo, dare valore alla religiosità popolare bella, pulita, santa. Secondo, essere capaci di trasmettere ai giovani una corretta immagine di Maria, un’immagine legata al Cielo, alla pienezza. Terzo, non mettere Maria fuori luogo: bisogna evitare sia il devozionismo eccessivamente pietistico sia il dimenticarsi di lei quasi fosse non necessaria per arrivare a Gesù. E’ sempre lei che ci conduce a Cristo». Se liberiamo Maria, conclude Bregantini, diamo alla gente «semplice, quella che prega nei nostri santuari, l’immagine vera della maternità, di un’unanità serena, positiva».
IL PERCORSO IN CALABRIA Monsignor Bregantini inizia il suo percorso di fede in Calabria con l’ordinazione come presbitero stimmato nel luglio 1978 nella cattedrale di Crotone.
Dal 1976 al 1987 diviene docente di storia della Chiesa presso il pontificio seminario regionale San Pio X di Catanzaro, insegnante di religione presso l’Istituto Nautico di Crotone, delegato diocesano per la pastorale del lavoro; successivamente viene nominato vicario parrocchiale presso la parrocchia di Santa Chiara di Crotone e cappellano del carcere circondariale nella stessa città.
Il 12 febbraio 1994 papa Giovanni Paolo II lo nomina vescovo di Locri-Gerace; riceve l’ordinazione episcopale il 7 aprile successivo nella cattedrale di Crotone dall’arcivescovo Giuseppe Agostino, coconsacranti gli arcivescovi Vittorio Luigi Mondello e Giovanni Maria Sartori. Entra nella sede episcopale di Locri il 7 maggio. Oggi è Vescovo Metropolita di Campobasso-Boiano.
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