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Ombre di 'ndrangheta e pentiti dietro la scomparsa di Barbara Corvi a Terni

Due gli indagati per il caso riaperto dopo 11 anni. Si tratta di Roberto e Maurizio Lo Giudice. Interrogato un collaboratore di giustizia che vive a La Spezia. Nella famiglia il precedente (con due…

Pubblicato il: 19/09/2020 – 7:42
Ombre di 'ndrangheta e pentiti dietro la scomparsa di Barbara Corvi a Terni

TERNI Nuovo colpo di scena nel caso della scomparsa di Barbara Corvi, la trentacinquenne di Montecampano di Amelia di cui non si hanno più notizie dal 27 ottobre 2009. Dopo la recente riapertura delle indagini da parte della procura di Terni, sarebbero indagati indagati il marito e il cognato della donna, Roberto e Maurizio Lo Giudice. Nei confronti dei due – che si sono sempre detti innocenti riguardo alla scomparsa della donna; Roberto, in particolare, ha sempre professato distanza rispetto alle attività criminali della propria famiglia, il cui cognome evoca fantasmi di ‘ndrangheta – sarebbero stati ipotizzati i reati di omicidio e occultamento di cadavere. A rivelarlo la trasmissione di Rai3 “Chi l’ha visto?”, che negli anni si è più volte occupata della vicenda. «Siamo in una fase istruttoria molto delicata. Immagino che la stampa nell’apprendere la notizia abbia tratto spunto dagli accertamenti investigativi svolti in estate», si è limitato a dire il procuratore capo di Terni, Alberto Liguori, contattato dall’Ansa.

Roberto Lo Giudice

La vicenda della Corvi era tornata infatti sotto i riflettori lo scorso luglio, dopo la riapertura del fascicolo da parte del procura ternana, a 11 anni dalla scomparsa della donna. La notizia delle nuove indagini si era diffusa in occasione dell’interrogatorio da parte dei carabinieri di Terni di un pentito di ‘ndrangheta che vive in provincia di La Spezia. Ora la famiglia di Barbara, che da tempo ha costituito anche un Comitato, spera che venga fatta presto piena luce sul destino della donna. «No comment» in merito all’identità dei due indagati, ma soddisfazione «per gli ultimi sviluppi investigativi» sono stati espressi dall’avvocato Giulio Vasaturo, legale dei congiunti di Barbara Corvi. «Li abbiamo appresi dalla tv e li seguiamo con grandissima attenzione» ha spiegato sempre all’Ansa il legale, che si era opposto all’archiviazione del fascicolo, convinto che la trentacinquenne, madre di due figli adolescenti, non si fosse allontanata volontariamente da casa.
Vasaturo ha espresso anche «apprezzamento, fiducia e sincera gratitudine nei confronti dell’impegno profuso dal procuratore Liguori». «Siamo convinti di essere vicini alla verità – ha concluso -, per individuare i responsabili e consegnare alla famiglia di Barbara un luogo dove piangerla e ricordarla». Dalle indagini iniziali sulla scomparsa era emerso che proprio il giorno prima che si perdessero le sue tracce Corvi aveva avuto una discussione con il marito, dopo avergli confessato una relazione extraconiugale. L’inchiesta venne quindi archiviata dalla procura di Terni all’inizio del 2014. Il fascicolo era a carico di ignoti con l’ipotesi di reato di sequestro di persona.
Angela Costantino

Barbara era tra l’altro la cognata di Angela Costantino, moglie di Pietro Lo Giudice, scomparsa nel nulla nel 1994. Anche la sua storia è stata ripercorsa da “Chi l’ha visto?”. Un’indagine della squadra Mobile di Reggio Calabria del 2012 ha portato alla condanna definitiva a 30 anni di due persone (lo zio del marito Pietro Lo Giudice e il nipote Fortunato Pennestrì), sempre legate alla famiglia Lo Giudice, con l’accusa di omicidio. L’avrebbero uccisa dopo aver scoperto una relazione extraconiugale, avuta mentre il marito Pietro era in carcere.

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