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Parte l’Alta Velocità Napoli-Bari, tra Salerno e Reggio solo progetti

Finanziamento della Bei per il progetto della tratta tra Puglia e Campania. Mentre il ministro Provenzano ammette che «bisogna accelerare» sull’ammodernamento delle rotaie calabresi. Che è ancora f…

Pubblicato il: 19/09/2020 – 8:46
Parte l’Alta Velocità Napoli-Bari, tra Salerno e Reggio solo progetti

LAMEZIA TERME Finora siamo fermi agli annunci. E l’Alta Velocità ferroviaria al Sud resta al palo. Lo ricorda il Messaggero in edicola oggi sottolineando che, mentre iniziano a marciare i cantieri per l’Alta Velocità Napoli-Bari, grazie a un finanziamento record di 2 miliardi di euro della Bei (Banca europea per gli investimenti), la tratta Salerno-Reggio Calabria è ancora soltanto un’idea. Ne ha riparlato il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano: «Qualche giorno fa abbiamo avuto un’importante riunione sul Contratto istituzionale di sviluppo (Cis) della tratta ferroviaria Salerno-Reggio Calabria. L’impegno del governo non è un semplice ammodernamento di quella tratta, ma una vera e propria revisione per trasformarla in tratta ad alta velocità di rete e per assicurare un servizio adeguato agli standard del 2020. Su questo bisogna accelerare, di molto». Perché i progetti viaggiano lenti almeno quanto (se non più) delle persone e delle merci lungo le vecchie rotaie che arrivano allo Stretto di Messina. Durante gli appuntamenti al Sud i ministri lo ripetono spesso: «Non ci deve essere differenza tra una donna e un uomo che vivono in Calabria e una donna e un uomo vivono in Emilia-Romagna». E il fatto che la Calabria «in termini di mercato abbia un bacino più ristretto di altri territori» non può essere una giustificazione. Le opere, però, finora restano sulla carta.
E, tra l’altro, non si parla di Alta Velocità “canonica” come quella che da Roma porta a Milano; per il tratto Salerno-Reggio Calabria si fa riferimento ad “Alta Velocità di Rete”. In questo caso, cioè, l’intervento non è un rifacimento dei binari, ma la trasformazione dei tracciati in modo che i treni possano viaggiare a una velocità attorno ai 200 chilometri orari.

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