MOTTA SAN GIOVANNI «Ancora oggi presso l’impianto dismesso Ecoservice si registrano emissioni di fumi che potrebbero nuocere alla salute e all’igiene pubblica e che, comunque, in occasione di particolari condizioni atmosferiche, rendono l’aria irrespirabile a causa dei fumi, dall’odore acre, che si propagano in alcune zone del centro abitato di Lazzaro e Motta, determinando situazioni di reale disagio e di allarme». A dichiararlo è il sindaco Giovanni Verduci che, dopo aver presieduto sabato una riunione con i tecnici comunali, ha scritto nuovamente al Prefetto evidenziando come la comunità di Motta San Giovanni sia seriamente e giustamente preoccupata ed innervosita dalle conseguenze dell’incendio che dall’1 al 3 agosto ha interessato, in particolare, l’impianto di una società che, nonostante sia in amministrazione giudiziaria e quindi sotto la gestione diretta dello Stato, non è riuscita, oltre alla disponibilità personale dell’amministratore, a dare risposte concrete.
«Mercoledì 16 settembre – aggiunge il primo cittadino – tecnici Arpacal, presenti i tecnici comunali, hanno eseguito un sopralluogo presso l’impianto Ecoservice e presso la discarica di località Comunia e, successivamente e su richiesta del Comune, i vigili del fuoco sono intervenuti all’interno della discarica Comunia. Venerdì si è tenuto un incontro presso il Comando dei vigili del fuoco di Reggio Calabria, presenti i tecnici comunali e la società Ecoservice, dove si è discusso del piano di intervento elaborato dall’ufficio tecnico comunale e si è programmato un nuovo sopralluogo per gli aspetti operativi».
«Al Prefetto – conclude quindi Verduci – ho ribadito che è intenzione dell’Amministrazione comunale mettere in atto tutte le azioni possibili a difesa della salute pubblica e al mantenimento dell’ordine pubblico presso la comunità di Motta San Giovanni. Inoltre, vista la gravità del caso, ho chiesto un suo autorevole intervento affinché, con immediatezza e senza alcun ulteriore rinvio, i vigili del fuoco possano intervenire, eventualmente anche con spese a carico del Comune, per porre fine a questa situazione che l’intera comunità avverte giustamente come emergenziale».
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