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Omicidio Iannoccari-Falcone, per la difesa gli atti di indagine sono inutilizzabili

Prima udienza davanti la Corte d’Assise di Catanzaro del processo per il duplice assassinio avvenuto a Taverna nel 2006. Alla sbarra Salvatore Abbruzzo e Francesco Gualtieri, ritenuti i killer del …

Pubblicato il: 22/09/2020 – 19:15
Omicidio Iannoccari-Falcone, per la difesa gli atti di indagine sono inutilizzabili

CATANZARO Questa mattina davanti alla Corte di Assise di Catanzaro, presieduta da Alessandro Bravin, a latere Antonella Galati, si è tenuta la prima udienza che vede alla sbarra Salvatore Abbruzzo e Francesco Gualtieri, accusati di aver ucciso Massimiliano Falcone e Davide Iannoccari.
In apertura di udienza, gli avvocati Salvatore Staiano e Antonio Lomonaco, in difesa dei propri assistiti, hanno chiesto alla Corte di sanzionare l’inutilizzabilità di tutti gli atti di indagine compiuti dagli inquirenti e successivi al 2008. All’eccezione si è opposto il pm Debora Rizza il quale ha argomentato sulla correttezza dell’iter seguito dalla Procura.
La Corte si è riservata di decidere rinviando al prossimo 27 ottobre per la relativa deliberazione.
Le indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro avevano consentito di ricostruire non solo la dinamica dell’agguato ma anche il movente che rientrerebbe in una sanguinosa faida mafiosa. Il duplice omicidio era avvenuto a Taverna nel 2006, dove le vittime designate avevano trovato rifugio. Raggiunti da Abbruzzo e Gualtieri non hanno però avuto scampo, freddati da numerosi colpi di due pistola calibro 9. Gli autori del duplice omicidio ebbero poi cura di spostare successivamente i cadaveri nelle campagne di Sorbo San Basile con l’intento di distruggerli dandoli alle fiamme. Il delitto, secondo l’accusa, è aggravato dalla premeditazione e dalle modalità mafiose poiché si inserisce in una sanguinosa faida tra la cosca Catarisano di Roccelletta di Borgia e i Cossari-Falcone. Secondo le analisi scientifiche, 6 colpi mortali hanno raggiunto Falcone e 11 Iannoccari. I due imputati sono accusati anche di detenzione illegale di armi e distruzione di cadavere.
La famiglia Iannoccari si è costituita parte civile ed è rappresentata dall’avvocato Vittoria Aversa.

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