di Luca Latella
CORIGLIANO ROSSANO Tanta apprensione per (quasi) nulla. Questa mattina ha preso fuoco un’area limitata dell’impianto di stoccaggio di Bucita, a Rossano.
L’incendio sviluppatosi intorno alle 8,00 di questa mattina – subito domato da una squadra dei vigili del fuoco del distaccamento di Corigliano Rossano, prontamente intervenuti, ed in un primo momento dai dipendenti dell’impianto – ha interessato i magazzini del compost, residui organici dell’umido derivati dalla raccolta differenziata.
Da una prima e sommaria ricostruzione dei fatti si tratterebbe di autocombustione, anche perché nessun danno a cose o persone è stato registrato e nulla lascerebbe presagire al dolo. È quanto trapela da fonti interne alla Ekrò, la società di gestione dell’impianto rossanese.
L’allarme è scattato anche attorno all’impianto di trattamento, situato in aperta campagna e non lontano dalle coltivazioni. Il timore dei “vicini” era che si potesse ripetere inizialmente quanto accaduto sabato scorso nella discarica di San Giovanni in Fiore e quindi lo spauracchio di fumi nocivi nell’aria.
SISTEMA RIFIUTI IN TILT Bucita ieri mattina aveva chiuso i battenti a causa dell’incidente accorso a San Giovanni in Fiore. Proprio nella discarica di Vetrano finivano i residui lavorati dall’umido e l’indifferenziata. Questa mattina, appena conclusi i lavori di messa in sicurezza, qualche compattatore, già in fila all’ingresso dell’impianto di buonora, potrà comunque conferire una certa quantità di spazzatura.
Quantità comunque irrilevanti di rifiuti rispetto alle necessità effettive dei territori – e quindi dei 34 comuni che ricadono nell’Ambito di Raccolta ottimale della Sibaritide che confluiscono a Bucita – che ovviamente non risolvono una crisi ormai generalizzata del sistema calabrese e di un ciclo che va a singhiozzo. (l.latella@corrierecal.it)
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