REGGIO CALABRIA «In un documento delle Camere Penali di Catanzaro e Vibo Valentia è stata strumentalmente accostata alle vicende del processo “Rinascita-Scott”, in corso di svolgimento a Roma ed ai fini di un evidente attacco alla magistratura catanzarese, requirente e giudicante, una mia dichiarazione in ordine al generale diritto di difesa di cui tutti devono godere e riferita, in realtà, ai gravissimi attacchi social, con minacce ed ingiurie, ad alcuni difensori di indagati per gravissimi fatti di sangue». È quanto afferma il procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri rispondendo alla lettera delle Camere penali di Catanzaro e Vibo Valentia che nel pomeriggio hanno denunciato una lesione del diritto di difesa nel processo “Rinascita-Scott”.
In particolare le camere penali hanno scritto: «E mentre a Roma si dava avvio alla celebrazione del “processo del secolo”, con tutte le criticità evidenziate, non poteva registrarsi miglior vento contrario di quello che è soffiato dalla punta dello Stivale. Il riferimento è all’intervista rilasciata dal Procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri, il quale, ha ribadito con forza che ‘la professione del difensore è nobile ed indispensabile in un sistema democratico. Tutti hanno diritto ad essere difesi nel miglior modo possibile. L’avvocato non può essere attaccato perché fa il suo lavoro. Qualsiasi indagato o imputato ha diritto ad essere assistito in maniera adeguata…’. A Roma, per Rinascita-Scott, vale la stessa cosa?».
La maxi-inchiesta contro le cosche di Vibo Valentia e contro i colletti bianchi porta anche la firma di Bombardieri, in servizio a Catanzaro durante la prima fase delle indagini.
«È evidente – afferma il procuratore di Reggio Calabria – che tale accostamento è assolutamente fuori luogo e fuorviante, attesa la serietà e lo scrupolo del faticoso lavoro del procuratore Nicola Gratteri e dei colleghi della Procura di Catanzaro impegnati nel processo, nonché del Giudice che svolge con particolare impegno e dedizione, evidentemente nel rispetto delle garanzie di tutti, il proprio lavoro nella direzione di quello stesso processo».
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