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Magma, scarcerato Vincenzo Gallizzi

Il gip ha concesso gli arresti domiciliari al 30enne rosarnese accusato di associazione dedita al narcotraffico internazionale

Pubblicato il: 30/09/2020 – 20:04
Magma, scarcerato Vincenzo Gallizzi

REGGIO CALABRIA Il giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Reggio Calabria, in accoglimento dell’istanza avanzata dal difensore, avvocato Andrea Alvaro, ha scarcerato Vincenzo Gallizzi, 30enne di Rosarno, arrestato nel novembre scorso nell’ambito della maxi inchiesta denominata operazione Magma, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria e condotta dal Gruppo Investigativo Criminalità Organizzata – G.O.A. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Reggio Calabria. Nell’operazione erano state arrestate 45 persone, di cui 9 ai domiciliari, per reati di associazione mafiosa, traffico internazionale di sostanze stupefacenti, detenzione di armi e rapina aggravati dall’utilizzo del “metodo mafioso” e della transnazionalità del reato.
Recentemente era stato notificato agli indagati l’avviso di conclusione delle indagini e si attende l’ormai imminente fissazione dell’udienza preliminare davanti al GUP distrettuale.
Vincenzo Gallizzi era stato destinatario di ordinanza di custodia in carcere per il reato di partecipazione ad associazione dedita al narcotraffico internazionale, con le aggravanti del metodo mafioso e della finalità agevolatrice del sodalizio mafioso dei Bellocco, del numero superiore a dieci componenti, della disponibilità delle armi e della trans-nazionalità dei delitti. Secondo l’impostazione accusatoria l’indagato avrebbe avuto, all’interno del sodalizio, il ruolo di esperto nella coltivazione di cannabis indica. In tal senso si era espresso anche un collaboratore di giustizia, il cui contributo era stato raccolto dagli inquirenti nella fase delle indagini preliminari.
L’avvocato Alvaro, con un’articolata istanza, ha prospettato al giudice l’affievolimento delle esigenze cautelari «sulla scorta di valutazioni tecniche inerenti l’incidenza della carcerazione presofferta per i reati fine rispetto alla durata della custodia cautelare per il reato associativo contestato al giovane rosarnese».
In accoglimento dell’impostazione difensiva il gip ha concesso a Gallizzi gli arresti domiciliari presso la sua abitazione.

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