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L'Anm: «No alla delegittimazione della magistratura del distretto di Catanzaro»

Dura replica ai due comunicati delle Camere penali di Catanzaro e Vibo. «Insinuano dubbi sulla terzietà del Gup nel processo Rinascita Scott»

Pubblicato il: 01/10/2020 – 15:33
L'Anm: «No alla delegittimazione della magistratura del distretto di Catanzaro»

Riceviamo e pubblichiamo:
La Giunta sezionale dell’Anm di Catanzaro esprime profondo rammarico e fermo disappunto per il tenore del comunicato della Camera Penale di Catanzaro e di quella di Vibo Valentia a cui ha fatto seguito oggi altro comunicato.
Preme innanzitutto ricordare, come già a conoscenza dell’avvocatura, che l’individuazione dell’aula di Roma per la celebrazione del processo Rinascitta Scott, è stata effettuata dal Ministero della Giustizia ai sensi dell’art. 145 delle disposizioni di attuazione al codice di procedura penale, attesa l’indisponibilità di aule idonee nel distretto evidenziata dal Presidente della Corte di Appello di Catanzaro. L’allestimento poi di un’aula bunker a Lamezia Terme (anche in proposito risulta che il Presidente del Consiglio dell’Ordine di CZ abbia partecipato a diverse riunioni della conferenza permanente unitamente al Ministero), lungi dal tradire “consapevolezze” e “certezze” paventate nel comunicato, risponde alla necessità di munire il distretto di un’aula idonea alla celebrazione “dignitosa” di processi di mafia, (l’unica struttura tutt’ora esistente ovvero l’Aula Bunker di via Paglia a Catanzaro, risulta di capienza modesta e necessita peraltro di interventi sostanziali di ristrutturazione). Spiace dunque che le Camere Penali lungi dall’accogliere con favore la notizia della realizzazione nel distretto di una nuova aula bunker, da parte del Ministero, le attribuiscano significati del tutto trasversali.
Le pesanti osservazioni quanto alle modalità di celebrazione del processo Rinascita Scott, (evidente la disparità numerica dei rappresentanti della Pubblica Accusa rispetto alla mole dei difensori), i toni ed i termini scelti (“regime”, “rito sommario”), i numeri asetticamente indicati, le previsioni quanto all’esito del giudizio, oltre a travalicare i confini di una legittima critica, paiono del tutto pesanti ed inopportuni in corso di svolgimento dell’udienza preliminare, e inammissibili nella misura in cui insinuano dubbi quanto alla terzietà del Gup.
L’attuale emergenza epidemilogica da Covid 19 e le ovvie difficoltà connesse alla celebrazione delle udienze sono state sinora affrontate sinergicamente con il consiglio dell’ordine degli avvocati; il comunicato di cui trattasi, per toni e contenuti, oltre ad intaccare il sereno dialogo tra le parti, strumentalizza le difficoltà derivanti da spazi e dotazioni per porre in discussione la regolare ed imparziale gestione delle udienze, affermando pesantemente una “egemonia dell’accusa nel processo e la sua maggiore prossimità al Giudice”.
Colpisce, infine che in relazione ad uno specifico processo, ancora in corso di trattazione, venga sollevata nel distretto di Catanzaro, una questione di “diffusa delegittimazione della funzione difensiva, frutto della abusata assimilazione tra l’avvocato e le ragioni del proprio assistito”. Se l’affermazione come pare di intuire, è collegata all’oggetto del procedimento, appare vieppiù da censurare al fine di garantire il sereno svolgimento del processo da parte dell’Organo Giudicante. In disparte l’assoluta genericità delle affermazioni, che finiscono per suonare come mere insinuazioni, preme ricordare come il processo deve essere celebrato nelle sedi competenti e di come l’andamento del singolo giudizio, laddove non gradito e condiviso, non può diventare motivo per gridare ad una diffusa delegittimazione delle difese, tale da necessitare di un intervento e di una presenza forte dell’Unione Camere Penali.
La Giunta dell’Anm di Catanzaro prende atto dell’intervento odierno delle Camere Penali, peraltro, sollecitato dalle dichiarazioni rilasciate dal Procuratore Giovanni Bombardieri, in risposta al primo comunicato, ma nonostante oggi apprezzi la precisazione che il comunicato non intendeva “rappresentare un ingiustificato attacco al lavoro della magistratura Catanzarese”, intende comunque fermamente manifestare il proprio dissenso per il primo comunicato emesso che finisce quello sì, per delegittimare agli occhi del comune cittadino l’operato della intera magistratura del distretto.

La Giunta sezionale dell’Anm di Catanzaro

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