CATANZARO «Incommentabile, semplicemente e senza riserve: non ci sono parole per commentare le affermazioni a Catania del vice presidente della Regione Calabria in quota Lega, Nino Spirlì. “Userò la parola negro fino all’ultimo dei miei giorni”. Di fronte a questa frase non c’è davvero niente da chiarire, niente da interpretare». È quanto dichiara il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Domenico Bevaqua, in merito all’intervento del vice presidente all’evento di Catania a cui ha partecipato Spirlì. «Io non so come si possa ignorare che le parole sono pietre – aggiunge – e che, così come sta accadendo da tempo nel nostro Paese, possono fomentare i peggiori istinti e la peggiore sub cultura della discriminazione: è di oggi l’arresto per violenze aggravate da odio razziale dei componenti del branco di Marsala; abbiamo tutti negli occhi il sorriso di Willi Monteiro Duarte, spezzato senza pietà». «Se un rappresentante delle Istituzioni – conclude – avalla il linguaggio dell’odio, significa che c’è molto da meditare sulla selezione della classe dirigente e dovrebbe indurre a riflettere anche la presidente Santelli e la sua maggioranza. Il razzismo non è un’opinione politica: è inaccettabile e confligge con tutti i principi fondanti della nostra Costituzione e del nostro vivere civile».
Sulla vicenda interviene anche il Coordinamento forum Pd Cosenza che chiede la “testa” dell’assessore regionale. «Sull’onda della ricerca dell’eclatante – scrivono – il vicepresidente della giunta regionale calabrese, non eletto ma nominato dall’attuale presidente Jole Santelli, benché percepisca uno stipendio dorato pagatogli da tutti i calabresi, di “colore” e gay compresi, si permette l’offesa ed il dileggio politicamente scorretti».
«Capiamo – aggiungono – che la nullità dell’azione politica e del contributo pari allo zero nelle pratiche amministrative di cui dovrebbe, per ruolo, essere competente, lo spingano ad eccessi verbali vergognosi per chiunque, ma che provocano rabbia e risentimento forti se fatti nelle vesti e nel ruolo apicale, ahinoi, ricoperto dal signor Spirlì, ma crediamo che la misura sia ormai colma». Da qui l’appello al governatore: «Chiediamo dunque e con forza che la presidente Santelli ne ordini la rimozione immediata dall’incarico, per riportare toni e qualità dell’attività posta in essere a livelli consoni al ruolo».
x
x