MOTTA SAN GIOVANNI «Da 62 giorni, ininterrottamente, dalla ex discarica di Comunia di Motta San Giovanni si propagano fumi tossici e odori nauseabondi che stanno mettendo a dura prova la popolazione. I cittadini sono esasperati, mentre sia il sindaco Verduci, sia la Regione Calabria, continuano a far finta che il problema non esista. La situazione, invece, è grave e va affrontata subito, con competenza e responsabilità». A dichiararlo è la deputata del Movimento 5 stelle Federica Dieni, che oggi – come annunciato nei giorni scorsi – è andata di persona nell’impianto dismesso e ha raccolto le testimonianze dei cittadini, sempre più impauriti e scoraggiati per quanto sta avvenendo a due passi dalle loro case.
«Nella discarica dismessa, da più di due mesi – spiega ancora la parlamentare – è in atto un processo di combustione che produce fumi e miasmi potenzialmente rischiosi per la salute collettiva e l’ambiente. I cittadini sono stremati e chiedono un intervento urgente di messa in sicurezza. Purtroppo, i loro appelli alle autorità locali finora sembrano essere caduti nel vuoto. A parte il consigliere comunale Mallamaci, il resto dell’amministrazione, sindaco Verduci compreso, continua colpevolmente a non interessarsi del problema. Lo strano atteggiamento del primo cittadino, in particolare, provoca la rabbia dei residenti, che lo accusano di averli lasciati soli e di essere rimasto con le mani in mano di fronte a questa grave emergenza».
«Il sindaco Giovanni Verduci, lo stesso che in passato mi accusò di nuocere al turismo locale solo perché avevo denunciato i rischi sanitari e ambientali legati allo stato della ex discarica – prosegue la deputata –, deve stare vicino alla popolazione di Motta San Giovanni e fare tutto ciò che è in suo potere per mettere fine a questo incubo. Forse Verduci non lo sa, ma i suoi concittadini, quando il vento soffia in una particolare direzione, non riescono neanche a entrare nelle loro case, tanta è la puzza che si propaga dall’impianto di Comunia».
«È chiaro – aggiunge Dieni – che così non si può più andare avanti. I 66mila euro stanziati in somma urgenza dalla Regione Calabria per lo spegnimento del focolaio e le verifiche ambientali, inoltre, risultano del tutto insufficienti a risolvere il problema (peraltro, ancora non si sa se la ditta incaricata abbia accettato l’incarico né quando inizieranno i lavori). La verità dei fatti va certo appurata, e anche in fretta, ma prima è necessario spegnere la combustione in atto, che riguarda montagne di rifiuti, percolato e altre sostanze nocive».
«Se il sindaco Verduci non è in grado di risolvere l’emergenza, allora forse sarebbe opportuno un suo passo indietro. La Regione, allo stesso tempo – conclude la parlamentare 5 stelle – ha il dovere di utilizzare i suoi poteri sostitutivi per mettere in sicurezza la ex discarica e, quindi, per tutelare la salute dei cittadini».
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