MOTTA SAN GIOVANNI «Cominceranno lunedì i lavori per lo smassamento e il raffreddamento del compost presente all’interno dell’impianto Ecoservice di località Comunia. Sempre lunedì proseguiranno le analisi per il monitoraggio ambientale e contiamo di terminare la prima fase già la prossima settimana». A comunicarlo è il sindaco Giovanni Verduci che presso la sede comunale ha aspettato la conclusione del procedimento avviato dall’ufficio tecnico per l’affidamento dei lavori a seguito della rinuncia da parte dei vigili del fuoco.
«Avremmo voluto – continua il primo cittadino – che l’intervento fosse realizzato dai vigili del fuoco, abbiamo lavorato in questa direzione seguendo le loro indicazioni, predisponendo un piano che tenesse conto di quanto emerso durante i ripetuti sopralluoghi. Questo non è stato possibile, lo abbiamo appreso solo in occasione dell’ultima riunione del tavolo tecnico in Prefettura e, come già comunicato al Prefetto, abbiamo immediatamente percorso una strada diversa e lunedì la ditta incaricata, seguita da un direttore dei lavori, sarà operativa».
«Ringrazio la Sorical e l’ingegnere Giulio Gangemi– aggiunge Verduci – che renderanno più sicure, veloci e comode le operazioni per l’approvvigionamento dell’acqua necessaria per il raffreddamento del compost che, ricordo, trovandosi all’interno di un impianto privato, oggi in amministrazione giudiziaria, rende il tutto ancora più difficile e complicato. Ringrazio, inoltre, la Regione Calabria ed in particolare l’assessore Sergio De Caprio e la sua struttura che quotidianamente ci dimostrano solidarietà e disponibilità a individuare le soluzioni più opportune, e il Prefetto Massimo Mariani, sempre molto attento e vicino alle istanze della nostra comunità».
«Ai miei concittadini – conclude il sindaco – giustamente preoccupati e innervositi da questa situazione che stanno subendo, assicuro la massima attenzione da parte dell’Amministrazione comunale. Non abbiamo mai abbandonato nessuno e continueremo a impegnarci per difendere la nostra comunità e il nostro territorio e, anche per questo, abbiamo incaricato un legale per valutare tutte le azioni possibili. A quanti ricoprono o hanno ricoperto cariche politiche o ruoli nella pubblica amministrazione, ai professionisti e agli esperti di settore, chiedo un maggiore rispetto per le istituzioni, chiedo di abbassare i toni, di farsi portatori di messaggi chiari, di spendere le parole giuste, di non strumentalizzare, di non creare confusione».
ANCADIC REPLICA: «DOPO IL SILENZIO SI PAVENTANO DENUNCE» «Il comunicato stampa emanato oggi 3 ottobre 2020 dal Sindaco dal Comune di Motta San Giovanni rattrista e delude una popolazione già provata da oltre due mesi da disagi fisici e psicologici. Il Sindaco infatti, non solo ha centellinato le comunicazioni e le informazioni in questa drammatica situazione, non solo non ha promosso alcun tipo di dialogo con la Comunità, non solo non ha mai preso parte al sit-in per interfacciarsi con una parte della popolazione, ma oggi addirittura esprime velate minacce affermando di avere incaricato un legale per valutare possibili azioni, che per quanto si legge dovrebbero essere rivolte a uno o più cittadini». È questa la replica al sindaco Verduci in una nota a firma di Vincenzo Crea, referente unico Ancadic e responsabile del comitato spontaneo “Torrente Oliveto”.
«Questo è davvero l’apice – prosegue Crea – della gestione della situazione, ma segna anche una grave e forse definitiva frattura nel rapporto tra cittadini e amministrazione. Non è possibile che il primo cittadino anche in una situazione come questa, invece di comportarsi come il “pater familias” che rassicura la comunità, minaccia provvedimenti legali. Se questo è un tentativo di mettere a tacere la cittadinanza credo proprio che si sbagli: l’Ancadic e il Comitato Torrente Oliveto continueranno a vigilare la gestione degli Enti di questa grave situazione. Ai cittadini voglio comunicare che nella remota ipotesi che si dovesse concretizzare un’azione legale, il presidente dell’Ancadic avv. Francesco Nucara ha assicurato la massima disponibilità per qualsiasi eventuale forma di assistenza».
«Non era davvero il caso – conclude Crea – di aggiungere all’emergenza ambientale e sanitaria anche la preoccupazione per alcuni cittadini di essere denunciati. Ma effettivamente l’ambiguità del linguaggio, il voler dire senza dire tutto, il lasciare alle interpretazioni di chi legge, contraddistinguono da sempre i comunicati del Comune».
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