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Coronavirus, nel nuovo Dpcm niente coprifuoco. Mascherine anche all'aperto

Fonti di Palazzo Chigi: «Non c’è alcuna intenzione del governo di chiudere ristoranti, bar e locali». Speranza relaziona alla Camera: «Italia messa meglio di altri Paesi ma non facciamoci illusioni»

Pubblicato il: 06/10/2020 – 11:23
Coronavirus, nel nuovo Dpcm niente coprifuoco. Mascherine anche all'aperto

ROMA Il governo potrebbe indire per questa sera il Consiglio dei ministri chiamato a dare il via libera alla proroga dello stato di emergenza, al momento in scadenza il 15 ottobre. La riunione potrebbe anche slittare a mercoledì sera ma, secondo l’ipotesi prevalente in queste ore, lo schema sarebbe quello di convocare il Cdm per domani sera e a seguire passare alla firma del nuovo Dpcm per nuove misure restrittive anti-Covid. Intanto fonti di Palazzo Chigi sottolineano che «non c’è nessuna intenzione da parte del governo di chiudere ristoranti, bar e locali come si legge su alcune testate, né di anticiparne l’orario di chiusura introducendo di fatto un coprifuoco». La conferma di tutte le misure anti contagio finora previste, con l’introduzione dell’obbligo delle mascherine all’aperto. E, per ora, nessuna nuova stretta alle attività produttive.
«ITALIA MEGLIO DI ALTRI MA NON FACCIAMOCI ILLUSIONI» «È sotto gli occhi di tutto che il quadro internazionale e nazionale segnali una mutazione di fase rispetto ai mesi passati; nel mondo i contagiati superano 35 milioni con oltre 1 milione di decessi, e l’Ecdc posizione l’italia al 45/mo posto. In tutti i paesi c’è inversione di marcia ripristinando misure restrittive: l’Italia sta meglio in questo momento e sta reggendo meglio questa seconda ondata ma non dobbiamo farci illusioni e sarebbe sbagliato sulla base dei numeri credere di esserne fuori». Lo ha affermato il ministro della Salute, Roberto Speranza, illustrando alla Camera i contenuti del nuovo dpcm per il contenimento della pandemia da Covid-19.
Roberto Speranza
«TUTTO IL PAESE È COLPITO» Speranza ha spiegato che c’è una fase di peggioramento oggettivo e dentro questa fase l’Italia sta meglio ma da 9 settimane la tendenza è di una crescita del numero dei casi. Inoltre nella prima fase il virus aveva colpito una area del Paese precisa, ora c’è un elemento di novità perché non c’è più una dinamica di territorialità, con un pezzo del Paese molto colpito ed un altro colpito in modo solo marginale. In questa seconda fase non è più così e c’è una crescita diffusa e generalizzata e nessuna realtà è fuori dai rischi. C’è bisogno della massima attenzione in ogni angolo del paese. «Bisogna ripristinare – ha aggiunto Speranza – la massima collaborazione tra Stato e regioni, con le quali abbiamo avuto un incontro e prima della firma del Dpcm ne avremo un altro».
L’OBBLIGO DELLE MASCHERINE Il ministro ha sottolineato che «nel Dpcm valutiamo l’estensione dell’obbligo delle mascherine anche all’aperto e in maniera contintinuativa in ogni situazione in cui c’è il rischio di incontrare persone non conviventi. Lavoriamo per aumentare i livelli dei controlli perché gli assembramenti sono un rischio reale che non possiamo permetterci. Dobbiamo ricordare le regole essenziali come il lavaggio delle mani, oltre all’uso delle mascherine, è questo il Dpcm che approveremo nella giornata di domani. Sarebbe profondamente sbagliato dividersi su queste che sono le indicazioni della comunita scientifica per provare a contrastare il virus».
I NUMERI: 323 PERSONE IN TERAPIA INTENSIVA In due mesi – questi i numeri messi in evidenza da Speranza – c’è stato un salto in avanti significativo dei casi: 3487 ora sono i ricoverati e in terapia intensiva abbiamo 323 persone. Questi numeri a oggi sono sostenibili per il nostro Ssn. È chiaro che rispetto ai giorni più difficili con 4mila persone in terapia intensiva la situazione è gestibile ma non possiamo non vedere la tendenza. Il virus circola e continua a mandare persone in stato di grande sofferenza. Inoltre nella prima fase l’età media dei casi era di 70 anni ora è di 41 anni, anche in questo caso la tendenza non può farci stare tranquilli perché ad agosto l’età media era di 31 anni».
«IMPATTO BASSO NELLE SCUOLE» I contagi nelle scuole sono una delle grandi preoccupazioni delle autorità sanitarie. «Penso che sia ancora presto per un giudizio definitivo sulla capacità del paese di mantenere un livello basso di contagio nelle scuole – ha detto Speranza –, ma i primi numeri segnalano un impatto basso e buona capacita di tenuta. I casi ci sono e ci saranno nelle prossime settimane ma i protocolli che abbiamo individuato in questo momento sono solidi e se rispettati con rigore possono consentirci di gestire la partita delle scuole».
tamponi coronavirus
SUPERATI I 120MILA TEST AL GIORNO Il ministro ha sottolineato anche l’aumento dei controlli: «Stiamo rafforzando la nostra capcità di testing e abbiamo superato i 120mila test al giorno. Oltre ai test molecolari classici abbiamo anche utilizzato da agosto i test antigenici a partire dagli aeroporti e tali test sono stati allargati anche fuori dagli aeroporti,. Il mio auspicio è che si possa arrivare al piu presto all’utilizzo dei test salivari soprattutto rispetto ai piu piccoli».

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