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Salvini a Taurianova: «Questa è casa mia». Poi evita le domande su Spirlì – VIDEO

Il leader della Lega in Calabria per celebrare la vittoria di Roy Biasi. «È un risultato storico, impensabile due o tre anni fa». Meno contento nel commentare i risultati di Reggio e Crotone: «Non …

Pubblicato il: 06/10/2020 – 17:41
Salvini a Taurianova: «Questa è casa mia». Poi evita le domande su Spirlì – VIDEO

TAURIANOVA Come annunciato nella serata di ieri sui propri canali social, il leader leghista, Matteo Salvini arriva a Taurianova per festeggiare la vittoria del “suo” candidato, Roy Biasi, col quale – aveva scritto – «voleva congratularsi personalmente». «In democrazia – dice, replicando dal palco ai contestatori – i cittadini hanno sempre ragione. Se i cittadini hanno scelto Roy, i fischietti tirateli fuori fra 5 anni e andate a casa».
«Quando torniamo al governo – ha aggiunto durante il discorso – lavoriamo per reintrodurre qualche mese di servizio militare, servizio civile. Per le ragazze e i ragazzi di questo Paese. Per reimparare lo spirito di sacrificio. Io cerco di farlo coi miei figli, e qui ci sono mamme e papà che hanno sbagliato nella loro missione educativa, perché se mio figlio andasse in piazza a insultare un altro quando torna a casa si becca due schiaffoni che se lo ricorda per il resto dei suoi giorni. Qua ci sono mamme e papà che hanno viziato un po’ i loro figlioletti».
«QUESTA È CASA MIA» Salvini, oltre che dallo stesso Biasi, è attorniato dai fedelissimi. In bella mostra alle sue spalle il Vicepresidente della Giunta regionale, Nino Spirlì, che a Taurianova gioca “in casa”. Dietro a loro Antonino Minicuci, uscito perdente dal ballottaggio di Reggio Calabria. 
E proprio quello di Reggio – bando alla felicità di facciata – era l’appuntamento più atteso dallo stesso Salvini, che però glissa sull’argomento, salvo poi essere costretto a tornarci per rispondere alle domande. A chi gli chiede di commentare la frase pronunciata ieri da Giuseppe Falcomatà («Salvini, passa p’a casa») Salvini risponde: «Taurianova è casa mia. Consideratemi uno di voi».
«Sono emozionato – sottolinea – e ci tenevo a ringraziare il sindaco della Lega, che da sola ha vinto a Taurianova. Vincere nella Piana di Gioia Tauro è una grande responsabilità: quando ci sono gli uomini giusti si corre e si lavora». 
Taurianova è un contesto particolare, passato alle cronache storiche per essere stato ispiratore, nei primi anni 90, della legge sullo scioglimento dei Comuni per infiltrazioni mafiose. «Con pazienza, onestà, impegno ed efficacia vogliamo dare una possibilità di cambiamento a questa splendida terra. Ci candidiamo a governare tutta la Calabria. – rimarca – Vincere qui vale il triplo perché questa è la Calabria bella, che lavora. Qui è una prima volta e significa mettere un mattoncino importante. – Poi aggiunge – Come detto già quando ero Ministro dell’Interno, lo ripeto oggi: ‘ndrangheta è merda, e ovunque ci sia puzza di ‘ndrangheta da noi partono calci nel culo».
SCONFITTO A REGGIO E CROTONE La gioia di Salvini nel celebrare la «storica» vittoria viene però smorzata dall’incalzare delle domande su Reggio Calabria e Crotone, capoluoghi di provincia che hanno preferito altri candidati rispetto ai “suoi”: «Può può andar bene come qui o meno bene come a Reggio», dice il leader della Lega. E a chi gli chiede i perché di queste disfatte, risponde: «Non so cosa sia successo, ma gli elettori hanno sempre ragione. Non mi sono pentito di avere candidato Antonino Minicuci a sindaco di Reggio Calabria. Riconosco che si si é battuto come un leone, seppur perdendo. Ma nella vita si può anche perdere. Si vede che la maggioranza è contenta di com’è messa Reggio Calabria adesso. Noi continueremo a lavorare e rifletteremo sui perché di questi risultati». Ma il suo personale bicchiere rimane mezzo pieno: «Ricordiamoci che pensare di vincere qui due o tre anni fa sarebbe stato da folli».
SU SPIRLÌ, NO COMMENT Immancabile una domanda sulle recenti dichiarazioni di Nino Spirlì – lì presente – che tanto hanno fatto discutere. Salvini si rifiuta di rispondere liquidando gli interlocutori con un «sono qui per parlare di Taurianova». (f.d.)

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