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Demedicalizzazione aree interne Catanzarese, Pd: «Servizi non vanno ridotti»

Viscomi, Notarangelo e Zicchinella intervengono sulla «paradossale» vicenda del Servizio 118 che si sta concretizzando nella provincia. «Eliminiamo gli sprechi, ma non sulla pelle dei cittadini»



Pubblicato il: 07/10/2020 – 19:07
Demedicalizzazione aree interne Catanzarese, Pd: «Servizi non vanno ridotti»

CATANZARO «Mentre da tutte le parti si chiede di assicurare livelli adeguati dei servizi sanitari nel territorio e di costruire sistemi sanitari di prossimità, la vicenda del Servizio 118 nel territorio catanzarese presenta aspetti paradossali e sta creando seri e gravi disagi ai cittadini. Ultimo caso in ordine di tempo: la demedicalizzazione delle postazioni di emergenza di Tiriolo, Taverna e Sersale». Ad intervenire sulla vicenda sono Antonio Viscomi, Libero Notarangelo e Davide Zicchinella, rispettivamente deputato, consigliere regionale e capogruppo provinciale (oltre che sindaco di Sellia) del Partito Democratico di Catanzaro. «Si tratta di aree interne con una viabilità difficile e precaria alle quali la riorganizzazione dei servizi non può che arrecare effetti negativi, certo non temperati dalla possibilità di ricorrere all’elisoccorso, considerando l’inesistenza di elisuperficie, anche notturne, immediatamente operative – affermano Viscomi, Notarangelo e Zicchinella -. Per questo la questione 118 in provincia di Catanzaro sta diventando troppo serie e chiede una precisa assunzione di responsabilità della Regione Calabria. L’esistenza di problemi nella interpretazione e applicazione di accordi sindacali si risolve, abitualmente, nelle sedi proprie, che sono appunto i tavoli negoziali sindacali abilitati a rinegoziare o riformulare le clausole dell’Air. Quei problemi, però, non possono essere scaricati sulla pelle dei cittadini. Così come non possono essere scaricati sulle fragili finanze dei nostri comuni i costi di costruzione di elisuperficie notturne attrezzate, per le quali proprio la Regione, nell’ambito di un più generale e razionale disegno di riorganizzazione della rete di emergenza per aree e ambiti ottimali, potrebbe e dovrebbe fattivamente operare con una propria linea di sostegno economico, così come potrebbe e dovrebbe fattivamente operare per assicurare agli operatori dell’elisoccorso il regolare pagamento delle retribuzioni. Non è più possibile assistere passivamente a questa grave mancanza di assunzione di responsabilità – concludono Viscomi, Notarangelo e Zicchinella – e perciò facciamo nostro e rilanciamo, a tutti i livelli istituzionali, il grido d’allarme che viene dagli amministratori locali, che nella zona stanno organizzando una manifestazione di protesta, e dai cittadini dei comuni interessati: eliminiamo gli sprechi, ma non riduciamo i servizi».

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