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«Il futuro della centrale Enel di Rossano passa da regie romane». La denuncia dell'ex sindaco Mascaro

L’ultimo primo cittadino invita il colosso energetico a «venire a dire cosa sta succedendo. Apprendo con disappunto che la problematica inizia ad essere trattata ufficialmente con incontri nella Ca…

Pubblicato il: 07/10/2020 – 13:26
«Il futuro della centrale Enel di Rossano passa da regie romane». La denuncia dell'ex sindaco Mascaro

CORIGLIANO ROSSANO Il futuro della centrale Enel di Rossano si starebbe decidendo a Roma «con regie estranee al territorio». Non le manda a dire l’ex sindaco, Stefano Mascaro che invita il colosso energetico a «venire a spiegare cosa intende fare».
E nel mentre è in atto lo smantellamento del sito – ma non dei quattro turbogas costruiti negli anni ’90 che rientrano ancora nel piano industriale di Enel in casi di necessità – che giungerà all’abbattimento delle ciminiere nel 2023, di certo potrebbero far gola i terreni fronte mare e la manodopera da utilizzare, o meglio sbandierare, per scopi politici per qualche anno ancora.
Da mesi, in città, si mormora di accordi esterni, di salotti romani che chiacchierano sulla questione. E se Stefano Mascaro  ha deciso di parlare in un momento come questo – si è spesso si seduto al tavolo con Enel in questi ultimi anni – evidentemente vuole denunciare la sua preoccupazione. Ed al contempo consigliare una class action.
«Apprendo con vivo disappunto che la problematica del futuro della Centrale Enel – dichiara l’ex sindaco di Rossano – dopo 16 mesi di nuova amministrazione, inizia ad essere trattata ufficialmente con incontri romani promossi da singoli partiti, o parte di essi, con regie estranee al territorio che pur detiene nutrite rappresentanze parlamentari. Il futuro del sito di contrada Cutura coincide con il nostro futuro, dell’intero arco ionico e con il nostro sviluppo turistico che, con la pace dei giusti, riconsegni alla proprietà l’area interessata e ridia la dignità al territorio senza più ingombri che limitano e impediscono il rilancio del turismo stesso e che, considerati gli ultimi tristi avvenimenti pandemici, mettono il Sud dell’Italia in buona vetrina».
Mascaro rammenta di aver lavorato, durante la sua consiliatura, «con serietà con l’Enel, unitamente a Regione Calabria, all’Università della Calabria e al Politecnico di Milano, ma oggi non possiamo non riconoscere che quel tentativo, durato due anni, non è riuscito. Tutti gli incontri sono stati organizzati a Rossano alla presenza dell’intero consiglio comunale e delle rappresentanze sindacali, ma mai in forma privata. Se l’Enel riconosce l’estrema pazienza che Rossano ha avuto nell’attendere sviluppi mai nati – sottolinea ancora Stefano Mascaro – allora venga qui a spiegare cosa intende fare. Passare dall’agroalimentare al turismo con un porto e ritornare a parlare di nuovi investimenti in campo energetico, porta la città sull’ottovolante».
L’ex sindaco evidenzia, poi, come la città abbia già deciso: «Vuole la bonifica immediata di tutto il sito e l’abbattimento di tutto ciò che c’è».
«Non gradisco parlare di educazione e rispetto – spiega poi – ma noi abbiamo addirittura preteso la presenza di rappresentanze della allora minoranza, perché l’intera questione fosse pubblica e trasparente. Sarebbe auspicabile che l’Enel rinunciasse a incontri di salotto e che preferisse venire o ritornare a sedersi al tavolo del territorio, perché il territorio non deve e non può essere mortificato da nessuno».
Poi consiglia a chi governa oggi «di raccogliere le firme di tutti i cittadini e non solo di Corigliano Rossano, per dare inizio, nostro malgrado, a una Class Action per lucro cessante e danno emergente».
L’ultima considerazione dell’ex sindaco è rivolta ancora a chi amministra, la cui «lotta era, un tempo, il suo punto di forza nella difesa dei diritti dei cittadini. Considero, pertanto, questo, un incidente di percorso e auguro che i giudizi, quelli veri, siano lasciati ai risultati concreti».
Insomma, il riferimento, non troppo velato di Stefano Mascaro è indirizzato all’attuale sindaco di Corigliano Rossano che è stato invitato a partecipare ad un incontro la sottosegretaria al Mise, Alessia Morani con la delegazione del Pd.
«COSE DA PADRINAGGI POLITICI» I summit in camera caritatis per discutere di grandi temi territoriali inizia andare letteralmente di traverso alla politica cittadina. Quella che non condivide il percorso intrapreso dal sindaco. Non è affatto morbido Gino Promenzio, leader di Civico e Popolare e delle opposizioni consiliari di riferimento che sostiene quanto dichiarato da Mascaro.
«Questa operazione (le riunioni romane patrocinate da un solo partito, ndr) ha il sapore del padrinaggio politico in una coerente logica del parcellizzare ancora di più questa città. A questo punto ricordiamo con nostalgia i tempi in cui le vecchie amministrazioni pretendevano la presenza al tavolo di tutti i rappresentanti del popolo, senza distinzione. Respingiamo il piccolo cabotaggio – conclude Gino Promenzio – chiamando a raccolta tutti i cittadini attorno ad una questione che interessa l’oggi e il domani di tutti».
«STASI NON DEVE AVER BISOGNO DELLA BALIA» Sulla questione il “carico” lo mettono il resto delle opposizioni consiliari, Lega, Udc e Il Coraggio di Cambiare.
«Crediamo che il sindaco della terza città della Calabria non debba aver bisogno della “balia” politica di un partito per parlare con un sottosegretario» dichiarano Costantino Baffa (Lega), Vincenzo Scarcello, Raffaele Vulcano e Gennaro Scorza (Udc) e Adele Olivo (Cci).
«A meno che non ci sia un’interlocuzione diretta con quello stesso partito, in questo caso il Partito Democratico, a cui il primo cittadino – insistono – sta guardando da tempo con interesse per ritagliarsi un posto al sole. Non può portare ad altra considerazione la nota stampa del capogruppo del Pd in Consiglio regionale che, appena ieri, ha annunciato un “incontro urgente” con il sottosegretario dello Sviluppo economico, Alessia Morani, per discutere delle sorti dell’Enel al quale prenderà parte anche il sindaco di Corigliano-Rossano. “Anche”?! Da che mondo è mondo un sindaco dovrebbe avere autorevolezza ed autonomia di alzare un telefono ed interfacciarsi con il governo o, quantomeno, con i rappresentanti parlamentari del suo territorio e rivendicare ascolto».
Ed Invece «a Corigliano-Rossano siamo arrivati all’assurdo. L’immagine è surreale ma vera: il primo cittadino che si fa accompagnare mano nella mano dal Pd ad un incontro con un sottosegretario. Perché questo? Solo per una mera speculazione politica. Solo per propaganda e per facilitare il traghettamento del sindaco all’interno del Partito Democratico. La questione Enel, invero, è solo uno specchietto per le allodole. Anche perché è una vicenda così complessa – proseguono – che anche un bambino capirebbe che non può essere affrontata e risolta (sempre che la si voglia risolvere) con un incontro nelle segreterie del Ministero. Quindi, recepiamo che il sindaco di Corigliano Rossano sta per tesserarsi al partito di Zingaretti, gli facciamo gli auguri anche per le sue ambizioni future ma non si mettano in mezzo inutilmente le questioni strategiche della città e del territorio. Che invece devono essere affrontare con maggiore serietà e rispetto dei cittadini».
I consiglieri Baffa, Scarcello, Vulcano, Scorza e Olivo ricordano a Stasi «che giace, da più di sette mesi, nella segreteria della Presidenza del Consiglio, non del Partito democratico, una richiesta di convocazione di un’Assemblea civica monotematica per avere riscontri pubblici e ufficiali sulle prospettive dell’area industriale di contrada Cutura-Sant’Irene. Un Consiglio comunale aperto al quale avevamo chiesto che venissero invitati i Ministri dello Sviluppo economico e del Sud oltre che l’Amministratore delegato di Enel. Sarà mai possibile esaudire questa richiesta? Si è in grado di mettersi in contatto con gli interlocutori istituzionali e stabilire una data? Ma, soprattutto, c’è la volontà?»
I cinque consiglieri di opposizione rammentano anche che la città esprime ben quattro parlamentari, tutti di maggioranza e forza di governo. «Ecco perché sentiamo l’obbligo di investirli del problema, congiuntamente al Governo regionale, non solo al capogruppo del PD al quale ci verrebbe da chiedere cosa abbia fatto il suo partito per risolvere la questione Enel in cinque anni alla guida della Calabria, affinché si facciano portavoce delle istanze del territorio. Solo così, probabilmente, si riuscirà davvero ad interloquire in modo costruttivo con il Governo per riaprire quantomeno una discussione sulle grandi questioni del territorio».
Ricordano, infine, al sindaco «che quando all’epoca vestiva i panni del contestatore tout court tra le fila della minoranza consiliare di Rossano e si parlava di questione Enel, l’allora primo cittadino rossanese chiese la collaborazione fattiva di tutto il Consiglio comunale. Anche dell’opposizione. Invece oggi l’atteggiamento dell’Amministrazione comunale è quello tipico dell’iconoclasta, da veri e propri Drughi da Arancia Meccanica, impegnati a distruggere e annientare l’avversario e anche le buone maniere del passato. Ma del resto, da un sindaco che consente di tramutare gli spazi del Garopoli, oggi sede del Municipio di Corigliano-Rossano e custode della memoria culturale del territorio coriglianese, in una cantina, cosa ci potevamo aspettare?». Il nesso con questo ultimo passaggio è riconducibile ad un video di una riunione conviviale improvvisato nell’atrio del Palazzo di Città dopo il voto referendario.
«Speriamo concludono Olivo, Scarcello, Baffa, Vulcano e Scorza – che il passaggio nel Partito Democratico lo renda quantomeno un po’ più politicamente corretto e gli trasmetta un po’ di quel bon ton istituzionale che oggi è completamente assente». (lu.la.)

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