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Coronavirus, preoccupa l'impennata di casi in Italia. «Si è rotto l'argine della pandemia»

Superato il valore soglia del 3% nel rapporto fra casi positivi e tamponi fatti. Gli esperti: «Significa che ci perdiamo moltissimi casi» che continuano a diffondere l’infezione. Il numero di posit…

Pubblicato il: 08/10/2020 – 17:31
Coronavirus, preoccupa l'impennata di casi in Italia. «Si è rotto l'argine della pandemia»

ROMA In Italia si è ormai rotto quello che gli esperti hanno definito «l’argine» della pandemia, ossia il valore soglia del 3% che indica il rapporto fra casi positivi e tamponi fatti. Lo ha detto all’Ansa il fisico Giorgio Sestili, fondatore e fra i curatori della pagina Facebook “Coronavirus: Dati e analisi scientifiche”. Il superamento di questo valore spiega l’impennata dei casi che si è registrata il 7 ottobre. Oggi i casi sono aumentati oltrepassando la soglia dei 4.400 (il numero esatto è 4.458) con 120mila tamponi effettuati.
A calcolare il valore-argine del 3% era stato nella scorsa primavera lo scrittore e ingegnere Thomas Pueyo in un articolo diventato virale e da allora questa soglia ha trovato un grande consenso anche nel mondo scientifico. «È un valore che indica che l’obiettivo è fare tanti tamponi e trovare pochi positivi», osserva Sestili. In agosto il rapporto fra casi positivi e test era appena superiore a 1, ha proseguito il fisico, ma adesso siamo oltre il 4%: «Questo significa che si è rotto l’argine e che ormai ci perdiamo moltissimi casi». È un valore superiore alla soglia, ma inferiore a quello riscontrato per esempio nell’aprile 2020, quando il rapporto fra casi testati e tamponi era di circa il 10%.
In generale, prosegue l’esperto, si può dire che finché il rapporto è basso, i casi testati sono quasi tutti quelli reali, come è accaduto in estate. Se invece il rapporto sale i casi cominciano a sfuggire: i test non riescono a raggiungerli tutti e quelli che sfuggono continuano a diffondere l’infezione.
Il superamento del valore soglia del 3%, conclude, «giustifica il salto in alto di ieri: nel momento in cui si è rotto l’argine dobbiamo aspettarci un aumento dei casi, il cui numero continuerà probabilmente a crescere nelle prossime settimane».
Con 4.458 casi in più di contagi covid in un giorno l’Italia è tornata al livello dei picchi di aprile: il 3 aprile, infatti i casi furono 4,584, il giorno dopo arrivarono al top del mese con 4.805 per poi scendere progressivamente ma con il picco del 12 aprile con 4.694 contagi.Va sottolineato, però, che ad aprile i decessi giornalieri erano ancora centinaia: il 4 aprile, ad esempio, furono 681.
 

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