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«La Riserva “Valli Cupe” può tornare ad essere un Ente vivo e dinamico»

Il gruppo consiliare “Rinnovando Sersale” commenta positivamente la decisione di Legambiente Calabria di procedere alla selezione di un nuovo direttore della Riserva

Pubblicato il: 08/10/2020 – 10:30
«La Riserva “Valli Cupe” può tornare ad essere un Ente vivo e dinamico»

CATANZARO «Abbiamo appreso, dal sito istituzionale della Riserva Naturale Regionale “Valli Cupe”, della volontà di Legambiente Calabria a procedere alla selezione di un nuovo direttore. Un fatto nuovo che ci sorprende positivamente, poiché segno tangibile della volontà di dare una gestione all’unica opportunità di crescita e sviluppo per la nostra comunità e il nostro comprensorio. Si è perso già troppo tempo, da quando all’Amministrazione comunale di Sersale, ritenuta inadeguata a supportare le iniziative della Riserva Naturale Regionale “Valli Cupe”, è subentrata Legambiente Calabria quale Ente Gestore». A dirlo è il gruppo consiliare di Rinnov@ndo Sersale.
«Da modello di sviluppo endogeno unanimemente riconosciuto perfino a livello internazionale, oggi la Riserva (pur godendo della prevista dotazione finanziaria) è un Ente vuoto, senza idee e progettualità. Un allarme che abbiamo lanciato anche prima dell’inizio della stagione turistica estiva, quando era necessario programmare la comunicazione e i servizi per attrarre e gestire i flussi di visitatori. L’immobilismo prolungato ha comportato, per la comunità di Sersale e la Sila Piccola Catanzarese, gravissimi danni economici, sociali e culturali, sulla Riserva occorrono parole chiare e scelte coerenti con la Mission dettata dalla Legge Istitutiva del 2016».
«In vista di una stagione turistica che si apriva improvvisamente dopo un pesante lockdown e in cui era necessario mettere subito in campo tutte le potenzialità della Riserva come attrattore, auspicavamo, da parte di Legambiente Calabria, il recupero delle competenze dell’ex Direttore Lupia. Non è mistero che egli sia una figura in possesso della competenza scientifica nonché dotato della necessaria esperienza maturata nel campo della promozione turistica, in grado di rimettere in moto il percorso virtuoso di attrazione dei flussi di visitatori. Avendo curato decine di pubblicazioni e attivato i canali per la grande comunicazione di massa (dai reportage RAI e BBC ai servizi giornalistici della stampa generica e di settore), avendo tenuto i contatti con le Università e Istituzioni accademiche per l’attivazione degli scambi tra studenti e ricercatori, nonché con decine di organizzazioni e associazioni culturali che fanno escursionismo e turismo ambientale, Carmine Lupia ha la possibilità non solo di riattivare quei flussi che sono indubbiamente calati con la fine della sua direzione nel 2019, un calo di cui hanno risentito gli operatori economici che iniziavano a costruire attorno alla Riserva un piccolo indotto economico: dai servizi di guida a quelli di ristorazione, dai bar agli organizzatori di eventi e comunicazioni, ma di potenziarli attraverso l’integrazione della Riserva con la nuova esperienza dei “Cammini Basiliani” che potrebbe costituire un nuovo slancio, un binomio di sicuro successo, un’opportunità che siamo convinti Legambiente Calabria saprà cogliere. Con l’indubbio vantaggio che Lupia conosce palmo a palmo Valli Cupe e sarebbe in grado di rimetterla in moto all’istante. Con la pubblicazione del bando per la selezione del direttore hanno cominciato a circolare voci sulla volontà di Legambiente Calabria di preferire i curricula di persone interne all’associazione. Voci a cui non diamo alcun credito, anche perché in questo modo si trasformerebbe la Riserva in un ente auto referenziale senza continuità con la sua storia e con le buone pratiche di sviluppo radicate nel territorio. Interpretiamo sicuramente il sentimento diffuso nella nostra comunità e nel comprensorio di fare di “Valli Cupe” un’esperienza di sviluppo aperta, inclusiva e partecipata da coloro che vivono nella Riserva, un “Monastero Naturalistico del XXI secolo” come l’ha definita l’Università Cattolica, in uno studio sulla generatività sociale. Ciò detto esortiamo Carmine Lupia, scopritore, inventore e realizzatore della Riserva (venute meno le ingerenze col cambio di gestione), a partecipare alla selezione.
Come abbiamo ribadito più volte, a Noi interessa solo che la Riserva sia di tutti, aperta al territorio su cui insiste e alle comunità che la abitano. Noi desideriamo solo che la Riserva sia un ente vivo e dinamico perché siamo convinti che il solco tracciato in questi anni è l’unico percorso di sviluppo di un intero comprensorio, un modello per questa Regione. Sulla base di questa convinzione siamo certi che il nuovo gestore terrà in debita considerazione i vantaggi connessi al coinvolgimento di tutti coloro che hanno contribuito al fenomeno Valli Cupe, dal suo inventore Carmine Lupia, agli operai forestali che hanno realizzato i sentieri, dalle guide agli operatori economici perché è solo con loro, cioè con la condivisione di scelte e strategie, che si raggiungono risultati lusinghieri».

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