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“Guerriglia” nel centrodestra a Catanzaro, il gruppo di Abramo si sfalda

“Fronda” interna di consiglieri ritenuti vicini al consigliere regionale Mancuso. Consiglio comunale sospeso per oltre tre ore e mezzo. Tallini al “capezzale” della coalizione

Pubblicato il: 12/10/2020 – 22:01
“Guerriglia” nel centrodestra a Catanzaro, il gruppo di Abramo si sfalda

CATANZARO Vacilla pesantemente, anche se alla fine non crolla, la maggioranza al Comune di Catanzaro. Ennesimo consiglio comunale “guerriglia”, con un centrodestra sempre più “sgranato” dalle ambizioni per le imminenti Provinciali, le prime “grandi manovre” per possibili, probabili nuovi equilibri alla Regione e anche per la prossima sindacatura.
È prova di muscoli tra i big della coalizione, e al momento la difficoltà più evidente sembra viverlo il sindaco Sergio Abramo, che vede il suo gruppo, “Catanzaro con Abramo” – il più numeroso in Consiglio – spaccarsi in due, da una parte i “fedelissimi” del sindaco e dall’altra i “dissidenti” ora vicini al consigliere regionale della Lega, Filippo Mancuso, un tempo legatissimo al primo cittadino. Lo “strappo” si consuma a inizio degli odierni lavori consiliari, quando dal gruppo abramiano viene tirata fuori una pratica morta e sepolta che diventa però l’occasione per un’improvvisa resa dei conti interna, con la metà del gruppo “Catanzaro con Abramo” che lascia l’aula.
I “bene informati” sostengono che questa “fronda” rientri in una strategia dello stesso Mancuso, oggi peraltro non presente in aula, rilevando che il consigliere regionale della Lega si stia “contando” per coltivare le sue ambizioni “espansionistiche” (non necessariamente sotto l’egida della Lega, anzi probabilmente ben lontano dalla Lega…). Per Abramo, che “nel mirino” avrebbe messo, in un futuro non a breve ma a medio termine un ingresso nella giunta regionale con l’avallo della Lega, un “vulnus” di non poco conto, anche se il sindaco può contare sull’asse con il gruppo “Catanzaro da Vivere” di Piero Aiello e Baldo Esposito. A rendere i nervi ancora più tesi nella maggioranza c’è poi una delle tantissime pratiche all’ordine del giorno, un debito fuori bilancio scivoloso e tortuoso da 600mila euro, risalente al 1996 ma tale da togliere il sonno e dal dividere ancora di più il centrodestra: il risultato è una sospensione del consiglio comunale per cinque minuti che diventano però tre ore e mezza.
Al “capezzale” di un centrodestra così “traballante” accorre il vicecoordinatore regionale di Forza Italia, Mimmo Tallini, presidente del consiglio regionale, che raduna i suoi, compresi i gruppi di “Obiettivo Comune” e “Officine del Sud”, e al solito marca il territorio facendosi da garante della tenuta della coalizione. Al rientro in aula, è Forza Italia che scrolla l’impasse: prende la parola la forzista Roberta Gallo che evidenzia come il suo partito, “Obiettivo Comune” e “Officine del Sud”, alla luce della difficoltà all’interno del centrodestra e segnatamente del gruppo del sindaco, si fanno ancora una volta carico e «si preoccupano della compattezza della maggioranza, compattezza necessaria soprattutto in tematiche importanti come quelle all’ordine del giorno che richiedono opportuni approfondimenti». Da qui la richiesta di rinvio della seduta e di aggiornamento del Consiglio comunale a una data che sarà stabilita domani dalla Conferenza dei capigruppo. Un Consiglio comunale che sarà, prevedibilmente, lo stesso film. (a. cant.)

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