ROMA «Conferma l’inaffidabilità dei commissari alla sanità calabrese la commedia in due atti dell’annuncio delle loro dimissioni. Prima il generale Saverio Cotticelli ha detto che si sarebbe dimesso insieme alla sua vice, Maria Crocco; poi ci ha ripensato, decidendo di rispondere al verbale, che non uscirà subito, delle contestazioni molto gravi mosse alla struttura commissariale durante l’ultimo, recente tavolo di monitoraggio del piano di rientro». Lo afferma, in una nota, il deputato M5S Francesco Sapia, della commissione Sanità, che ricorda: «Cotticelli ha detto che avrebbe dettagliato la sua posizione al ministro della Salute, Roberto Speranza. Non mi risulta che l’incontro si sia tenuto. Il commissario alla sanità regionale ha inoltre parlato di menti finissime, che a suo avviso avrebbero remato contro. Bene, da una figura come lui – rimarca il deputato del Movimento 5 Stelle – io mi aspetto che faccia i nomi, che convochi immediatamente una conferenza stampa e riferisca fatti, circostanze e protagonisti del disegno politico cui ha alluso. Non è ammissibile che si generino simili sospetti intorno alla gestione del Servizio sanitario regionale, già indebolita dall’incertezza riguardo alla proroga o meno del decreto Calabria, dai cortocircuiti istituzionali che la struttura commissariale ha innescato nei rapporti con il dipartimento regionale Tutela della Salute e dalla metodologia adottata per la determinazione del fabbisogno di personale dell’ospedale di Reggio Calabria, ampiamente criticata dai vertici e medici di quell’azienda pubblica della salute».
«C’è – conclude Sapia – un innegabile problema politico, in tutta questa storia. Mi meraviglio che il ministro Speranza non abbia ancora chiarito che cosa intenda fare per garantire serenità e concretezza nella prosecuzione del piano di rientro e nella gestione dell’emergenza Covid in Calabria».
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