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Furti e rapine, operazione "Organetto": 8 arresti a Reggio Calabria – VIDEO

Blitz all’alba di oggi degli agenti della Squadra Mobile e dei Carabinieri di Reggio Calabria, coordinati dalla Procura guidata da Bombardieri. Sei le persone finite in carcere, due finiscono ai do…

Pubblicato il: 13/10/2020 – 8:00
Furti e rapine, operazione "Organetto": 8 arresti a Reggio Calabria – VIDEO

REGGIO CALABRIA Alle prime ore di oggi, e a conclusione di complesse e articolate indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, gli investigatori della Squadra Mobile e dell’Arma dei Carabinieri, hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misura cautelare, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Reggio Calabria, lo scorso 6 ottobre 2020, nei confronti di 8 persone, sei delle quali destinatarie della misura cautelare della custodia in carcere e due degli arresti domiciliari, indagati, a vario titolo, per associazione per delinquere finalizzata alla programmazione e preparazione di delitti di natura predatoria, segnatamente rapine ad Uffici Postali e furti di autovetture impiegate nella consumazione delle rapine, nonché per ricettazione e detenzione e porto illegale di armi.
Le investigazioni sono state svolte sotto le direttive del Procuratore Vicario Gerardo Dominijanni, e dei Sostituti Procuratori Domenico Cappelleri, Paola D’Ambrosio e Andrea Sodani, ed hanno visto la confluenza di vari filoni investigativi sviluppate dalla Polizia di Stato e dall’Arma dei Carabinieri.


LE INDAGINI L’indagine condotta dalla Squadra Mobile è stata avviata a seguito della rapina effettuata il 2 ottobre 2017 presso l’ufficio postale della frazione Sambatello di Reggio Calabria, nel corso della quale vennero asportati circa 11mila euro, oltre ai soldi in contanti che la direttrice aveva all’interno della propria borsa.
Le attività investigative hanno consentito alla Polizia di Stato di accertare che a commettere il delitto erano stati, in qualità di autori materiali ed in concorso con altro soggetto non identificato, Antonio Rocco Leonello e Carmine Alvaro, i quali erano penetrati all’interno dell’ufficio postale armati sia di pistola che di mazze ferrate; Giuseppe Agostino e Giuseppe Palmisano come concorrenti nella rapina, avendo gli stessi fornito un contributo determinante per il buon esito dell’azione delittuosa. Gli stessi, infatti, presenti sin dalle prime ore di quella mattinata sui luoghi di interesse, mediante l’autovettura Renault Laguna di Agostino avevano fatto da apripista ai propri complici, prima per condurli verso l’obiettivo e poi per assicurarne una fuga al riparo da imprevisti.
RAPINA A BAGNARA La successiva attività di intercettazione telefonica aveva fatto emergere che Carmine Alvaro, Antonio Rocco Leonello, Francesco Trefiletti, Rosa Soccorsa Delfino e la figlia di questi Maria Giovanna Punturiero, avevano organizzato in data 27 novembre 2017 una rapina all’Ufficio postale di Pellegrina di Bagnara Calabra. Il colpo, organizzato nei minimi dettagli, vedeva la partecipazione attiva della Punturiero, con il ruolo di basista all’interno dell’ufficio postale, che avrebbe dovuto agevolare l’accesso all’interno dei locali dell’ufficio postale agli altri membri dell’organizzazione aprendo la porta di ingresso del tipo antipanico. In quella circostanza la donna non riusciva a raggiungere la porta secondo i piani prestabili con i soggetti che dovevano entrare in azione dall’esterno per cui si camuffava come una semplice cliente delle poste e veniva anche escussa a sommarie informazioni testimoniali dai Militari dell’Arma dei Carabinieri intervenuti sul luogo per un segnalato tentativo di rapina.
IL GRUPPO Nel corso delle indagini è emerso più volte come Alvaro, Leonello, costituissero insieme a Trefiletti il vertice di un sodalizio criminale dedito alla programmazione ed alla preparazione di delitti contro il patrimonio, mentre Giuseppe Agostino e Rosa Soccorsa Delfino rappresentavano i punti di riferimento per le rapine operate nel territorio, rispettivamente della periferia nord diReggio Calabria e di Scilla e Bagnara Calabra. Le investigazioni hanno consentito di individuare i punti cardine dell’esistenza e operatività di un’associazione per delinquere finalizzata al compimento di attività predatoria e in particolare rapine ai danni di uffici postali nella provincia di Reggio Calabria.
IL SEQUESTRO DEL DIRETTORE Nell’ordinanza del gip sono confluite anche le indagini condotte dai Carabinieri, come quelle della compagnia di Palmi, iniziate dalla tentata rapina all’ufficio postale di Melicuccà il 2 settembre 2017 e dal presunto sequestro del direttore dell’ufficio postale di Sant’Eufemia d’Aspromonte del 4 ottobre 2017. L’uomo era scomparso dalla sua abitazione di Campo Calabro in concomitanza con un ingente ammanco di denaro nel proprio ufficio postale. Dopo qualche giorno era rientrato a casa denunciando di essere stato sequestrato da persone a lui sconosciute che lo avrebbero obbligato a prelevare dalla cassa dell’ufficio circa 305 mila euro e a consegnare loro il contante. Dalle indagini dell’Arma sarebbero emersi elementi indiziari a carico di Carmine Alvaro e Antonio Rocco Leonello, i cui cellulari hanno agganciato la cella del comune di Melicuccà, ma non vi è stata contestazione da parte del pubblico ministero per mancanza della gravità indiziaria.
MARINA DI GIOIOSA JONICA Ancora sono confluite nell’ordinanza anche le informative inerenti la rapina all’ufficio postale di Marina di Gioiosa Jonica del 1 febbraio 2018, in questo caso i carabinieri non hanno individuato gli autori ma hanno riconosciuto Leonello quale autore del furto in concorso con Salvatore De Francesco dell’automobile utilizzata per la rapina, e quella all’ufficio postale in frazione Rosalì di Reggio Calabria del 1 ottobre 2019, per la quale sono stati arrestati in flagranza Carmine Alvaro, Carmine Scibilia e Nicola Romano. I tre, col volto coperto da passamontagna e calzando guanti, erano giunti con una Fiat Punto rubata all’ufficio postale, minacciando il direttore con spranghe di ferro e una pistola a salve. Un carabiniere libero dal servizio presente nell’ufficio postale aveva allertato la centrale operativa, consentendo di predisporre all’uscita un dispositivo per la cattura dei malviventi, e non ha esitato a bloccare uno dei tre nel corso di una colluttazione. Successivamente è emerso il ruolo di basista di Giuseppe Agostino. I tre sono stati condannati dal gup a 6 anni (Romano e Scibilia) e 5 anni e 4 mesi (Alvaro). Il carabiniere, che aveva riportato lesioni, nel frattempo è tornato in servizio e l’amministrazione comunale gli ha conferito il premio “San Giorgio d’oro 2020”, la massima onorificenza cittadina.
GLI ARRESTI:
Carmine Alvaro, nato a Palmi [RC] il 23.01.1986 [già detenuto per altra causa; custodia in carcere];
Antonio Rocco Leonello, nato a Sinopoli [RC] il 10.11.1967[già detenuto per altra causa; custodia in carcere];
Francesco Trefiletti, nato a Cinquefrondi [RC]il 19.10.1992[già detenuto per altra causa; custodia in carcere];
Giuseppe Agostino, nato a Reggio Calabria il 17.12.1970 [custodia in carcere];
Antonio Giuseppe Palmisano, nato a Reggio Calabria il 03.11.1968 [custodia in carcere];
Rosa Soccorsa Delfino, nata a Gioia Tauro [RC]il 9.5.1965 [custodia in carcere];
Maria Giovanna Punturiero, nata a Gioia Tauro [RC]il 9.5.1987 [arresti domiciliari];
Salvatore De Francesco, nato a Sinopoli [RC]il 16.3.1966 [arresti domiciliari] .

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