di Alessia Truzzolillo
SALERNO Il giudice Marco Petrini ha confermato la propria versione dei fatti su una delle tante ipotesi di corruzione che lo riguardano ossia l’avere accettato denaro da parte dell’avvocato Marcello Manna e dell’avvocato Luigi Gullo per dare esito favorevole alle difese su due procedimenti: uno riguardante l’imprenditore Antonio Ioele e, il più importante, l’assoluzione del boss Francesco Patitucci – ai vertici del clan cosentino “Lanzino-Ruà” – quale mandante dell’omicidio di Luca Bruni.
Per questi due processi Marco Petrini, ex presidente della seconda sezione della corte d’Assise d’Appello di Catanzaro, ha affermato di avere accettato rispettivamente 2.500 euro e 5.000 euro dall’avvocato Manna. Nella prima occasione l’accordo corruttivo sarebbe stato proposto da Petrini e nel secondo dallo stesso avvocato Manna.
Oggi, in sede di incidente probatorio davanti al gip Giovanna Pacifico, a Salerno, il giudice, difeso in aula dagli avvocato Francesco Calderaro e Filomena La Gamma, ha confermato l’esistenza della corruzione e ha confermato che nei video – nei quali la Guardia di finanza di Crotone lo ha ripreso ad aprire una busta, subito dopo un incontro con Manna – stava controllando il pagamento per l’assoluzione di Patitucci.
Nel corso dell’incidente probatorio le difese – Armando Veneto per Manna, Michele Tedesco per Gullo e Gianluca Garritano per Patitucci – hanno eccepito il mancato deposito di alcuni verbali (come quello del 29 febbraio) e il deposito in parte omissato del verbale del 17 aprile. Petrini mantiene fede alle accuse ma le difese sottolineano come nell’interrogatorio del 31 gennaio per otto volte abbia escluso un coinvolgimento dell’avvocato Manna nella vicenda Patitucci.
Lo stesso Manna – raggiunto dal Corriere della Calabria – sintetizza il pensiero difensivo affermando che esiste «una progressione di diverse versioni della vicenda che mi accusa: il fatto non viene mai raccontato allo stesso modo». Secondo la difesa di Petrini, al contrario, il magistrato avrebbe confermato la propria versione «con grande lucidità». La matassa è ancora lunga da dipanare. (a.truzzolillo@corrierecal.it)
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