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Nomine e selezioni a Corigliano Rossano, Promenzio e le opposizioni passano all'attacco

Il capogruppo di Civico e Popolare ha chiesto un incontro al Prefetto. Udc, Lega e Cci descrivono una città «nel caos su tutti i grandi temi e la confusione dilagante all’interno della casa comunale»

Pubblicato il: 14/10/2020 – 17:23
Nomine e selezioni a Corigliano Rossano, Promenzio e le opposizioni passano all'attacco

CORIGLIANO ROSSANO E mentre Civico e Popolare ha chiesto un incontro urgente al pretto di Cosenza, le altre forze di opposizione consiliare, pongono tutta una serie di interrogativi.
Nell’occhio del ciclone l’esposto alla procura della Repubblica di Nilo Domanico a seguito della selezione per un dirigente tecnico del Comune di Corigliano Rossano e la presunta illegittimità delle nomine dirigenziali degli ultimi mesi, peraltro anticipati dal Corriere della Calabria.
«SERVE CHIAREZZA» Il capogruppo consiliare, Gino Promenzio incontrerà presto il prefetto Cinzia Guercio «sul tema dirigenti nominati da parte di Stasi e Lo Moro», fanno sapere da Civico e Popolare.
«A partire dalla nomina da parte dell’Ente del dirigente del settore finanze e tributi a quella del settore lavori pubblici – riporta una nota del gruppo consiliare – numerose e pressanti sono piovute le critiche, anche da parte dell’opinione pubblica, culminate in una pesantissima denuncia querela da parte dell’ing. Nilo Domanico, presso la Procura della Repubblica di Castrovillari» .
Al prefetto, Promenzio riferirà anche di «altre vicende tutte da chiarire, come la repentina defenestrazione dell’ing. Francesco Amica, dirigente del settore Ambiente ed energia – per cui ha richiesto l’accesso agli atti – con tanto di avvio contestuale di procedimento disciplinare a suo carico, come la vicenda dell’affidamento ad interim dei settori Risorse Umane e Polizia locale al segretario generale Lo Moro e la controversa recente nomina dell’ingegnere Sciommarello (risultato non idoneo per un concorso per il reclutamento di quattro istruttori direttivi tecnici ingegneri, full-time per sei mesi, subito dopo ripescato dal sindaco con una chiamata diretta nel suo staff per la durata del mandato sindacale, ndr)».
Civico e Popolare è preoccupato «che queste condotte amministrative che potenzialmente potrebbero offuscare l’immagine di un Ente, il Comune di Corigliano-Rossano, appena nato sulla fiducia espressa dai Cittadini» ad opera «del peggiore sindaco della storia di Corigliano e di Rossano».
«CITTÀ NEL CAOS» Parole durissime che fanno il paio con le critiche che piovono anche da Udc, Lega e Coraggio di Cambiare che sottolineano come la «confusione e nervosismo ormai regnano sovrani».
«A Corigliano Rossano è il caos totale. I cittadini – scrivono in un’altra nota Costantino Baffa (Lega), Vincenzo Scarcello, Raffaele Vulcano e Gennaro Scorza (Udc) e Adele Olivo (Cci) – sono ormai attoniti e impietriti dalla gestione dell’Ente ed il rischio che la confusione dilagante all’interno della casa comunale possa far perdere diverse opportunità di sviluppo e crescita alla nostra città si palesa giorno dopo giorno. E suscitano una certa ilarità alcune uscite del primo cittadino che dalle sue pagine social predica il bene e poi nei fatti si comporta in tutt’altro modo. Un esempio su tutti è la vicenda Enel. Scrive in un uno dei suoi ormai leggendari post: “Enel. Serve il contributo di tutti”. E poi alla fine che fa? Manda i suoi seguaci a chiudersi all’interno della centrale insieme agli amici del Partito Democratico a parlare del nulla ed escludendo stampa, cittadini e gli stessi consiglieri comunali dalla partecipazione. Bel contributo di tutti».
I cinque consiglieri comunali di opposizione riferiscono, poi, come sulla questione legata ai dirigenti comunali, ci sia «da sbellicarsi dalle risate, per poi piangere amaramente. Il meccanismo di Stasi è questo: accantonare tutti i dirigenti a lui poco graditi e sostituirli con dei nuovi. Ancor più se poi si commettono errori grossolani come quelli perpetratisi con la vicenda del dirigente Amica dove stanno venendo fuori dettagli grotteschi, di Stasi e del segretario Lo Moro – concludono – che potrebbero essere presto risaltare all’attenzione sia dalla Corte dei Conti che dalla stessa Prefettura. Chi pagherà gli errori commessi? Così come, se davvero la giurisprudenza dovesse mettere in rilievo l’illegittimità delle assunzioni fiduciarie fatte con ex art.110 Tuel, per via di un difetto di interpretazione dello Statuto che sia l’Amministrazione comunale che il Segretario generale avrebbero dovuto conoscere, chi pagherà il danno erariale provocato all’Ente?».

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