CATANZARO L’ultimo giorno di lavoro: incontri politici a Cosenza; in Cittadella, l’intervista con una rivista internazionale. Poi il ritorno a casa, nel centro del capoluogo bruzio. Gli ultimi impegni di Jole Santelli prima dell’emorragia interna che l’ha strappata questa notte ai suoi cari. La presidente della Regione Calabria se n’è andata a 51 anni, stroncata dalle conseguenze delle patologie tumorali di cui soffriva da tempo. È stata trovata senza vita sul divano della sua abitazione di via Piave dal domestico in servizio nella casa, che ha avvertito la sorella della governatrice. Poi la notizia si è abbattuta sulla politica e sulla Cittadella regionale come un macigno. Amici e familiari sono accorsi in via Piave per l’ultimo saluto alla presidente. I funerali della presidente si svolgeranno domani pomeriggio alle 16.30 nella chiesa di San Nicola a Cosenza. La camera ardente sarà allestita nella stessa chiesa – che si trova nelle vicinanze del Comune – e sarà aperta alle 10.30. In segno di lutto, Palazzo Campanella, sede del Consiglio regionale calabrese, il 16 ottobre osserverà una chiusura anticipata alle ore 14.
LA MALATTIA La governatrice si sottoponeva da tempo a una serie di cure delle quali aveva parlato anche nei giorni in cui la sua candidatura è stata ufficializzata. Santelli aveva commentato, bollandole come cattiverie, le voci riguardanti il suo stato di salute e un presunto allontanamento dalla Calabria per sottoporsi a nuove terapie. La governatrice non aveva mai nascosto la propria malattia, neppure nel corso della campagna elettorale che l’ha portata a guidare la Regione. «Non ho mai nascosto la mia malattia, qui tutti sanno, non voglio neanche però che essa mi perseguiti. Io sono in cura presso il reparto di oncologia di Paola. Sorpreso, vero? Da noi ci sono medici eccellenti. Le eccellenze in un mare di incompetenza, clientelismo, ignavia annegano come sassolini nello stagno. Lo so, tante cose non vanno. E io proverò a cambiare», aveva detto al Fatto Quotidiano.
LA CARRIERA POLITICA Santelli, di Forza Italia, prima di diventare presidente della Regione, è stata deputata. La prima elezione alla Camera nel 2001. Nella sua carriera politica è stata sottosegretaria al ministero della giustizia dal 2001 al 2006 nei governi Berlusconi II e III, nonché sottosegretaria al Ministero del lavoro e delle politiche sociali da maggio a dicembre 2013 nel Governo Letta. Laureata all’Università La Sapienza di Roma, era iscritta a Forza Italia dal 1994.
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