di Michele Presta
COSENZA Un lungo applauso, i palloncini colorati lasciati librare per aria, le bandiere di Forza Italia sventolate dalle nuove leve forziste di cui Jole Santelli andava fiera, gli omaggi floreali arrivati d’ogni angolo d’Italia.
Cosenza saluta per l’ultima volta il primo presidente di Regione donna, deceduta improvvisamente a soli 51 anni. Parlamentare di lungo corso, Jole Santelli ha ricoperto incarichi prestigiosi in seno alle istituzioni dello Stato, politico sempre fedele fin dalla propria fondazione al simbolo di Forza Italia. È per questo che per omaggiare il lavoro svolto in questa lunga carriera da Jole Santelli, sono arrivati fino alla Chiesa di San Nicola il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, il presidente del Senato Maria Elena Casellati e il vicepresidente della Camera Ettore Rosato.
Non ha rilasciato dichiarazioni alla stampa il premier mentre Lamorgese, prima di entrare in chiesa, ha dichiarato: «Oggi siamo qui per Jole Santelli perché era una donna delle istituzioni oltre che una cara amica. Abbiamo perso una persona eccezionale che ha lavorato per questa terra con grande determinazione e passione». Parole a cui hanno fatto seguito quelle del presidente del Senato che ha aggiunto: «Una grande perdita, le chiesi se avesse paura del Covid e mi rispose di no». I funerali sono stati celebrati in forma strettamente privata e alla presenza dei familiari, dei consiglieri regionali, della giunta e degli esponenti del partito di cui Jole Santelli era ancora coordinatore regionale.
L’OMELIA «Viviamo un momento di sconforto per la perdita di una persona cara e giovane. Non ci rimangono che due cose per trovare conforto e speranza: la parola di Dio e il ringraziamento del bene compiuto da questa persona che ne diventa testimonianza vivente – ha detto monsignor Francesco Nolé nel corso dell’omelia -. Gesù ci avverte che il giorno del Signore può aggiungere d’improvviso anche nel cuore della notte, come è successo a Jole. Se saremo pronti, ci assicura Gesù, i ruoli si invertiranno: Lui tornerà a servirci e noi diventeremo suoi commensali».
Il presule si è poi soffermato sul ruolo politico svolto da Jole Santelli. «In questo giorno di lutto guardando la brillante vita di Jole possiamo vedere chiaramente che ci lascia la dignità e la delicatezza oltre che la riservatezza nel gestire la sua vita personale e pubblica non cedendo a nessun input che arrivasse dall’esterno. Ha affrontato la sua malattia con coraggio non facendola mai pensarla sul suo lavoro». Il vescovo dell’arcidiocesi ha ricordato poi le parole pronunciate da Jole Santelli sulla conquista della libertà nell’affrontare il cancro. «È stata una donna intelligente, preparata, determinata che ha vissuto il suo ruolo al meglio. Quando ero vescovo di Tursi-Lagonegro venne paventata la chiusura del tribunale di Lagonegro: non appena comprese le motivazioni che generavano preoccupazione tra i cittadini si impegnò a mantenere il Tribunale e elogiò la gente per aver portato proposte, non proteste. Amava approfondire le questioni e lavorare per il bene comune. Non ha ostentato la sua fede ma non l’ha nascosta. È stata una donna concreta, oggi è concreto il nostro dolore e la nostra tristezza. Con la sua elezione si era accesa una luce tinta di rosa in un cielo tenebroso. Non dobbiamo disperare, il Signore ama tutti e guarda questa terra benedetta e i suoi rappresentanti. Conosce i nostri bisogni e i nostri sacrifici. Manteniamo vivo il ricordo di Jole e proponiamola come esempio per i giovani».
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