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Corigliano Rossano, convivono con la fogna «e nessuno fa niente» – FOTO E VIDEO

La protesta di commercianti e residenti di una zona centralissima situata nei pressi dell’intersezione di due torrenti. Da tempo uno sversamento di liquami nauseabondi, che finiscono la loro corsa …

Pubblicato il: 20/10/2020 – 13:36
Corigliano Rossano, convivono con la fogna «e nessuno fa niente» – FOTO E VIDEO


di Luca Latella
CORIGLIANO ROSSANO Fogna a cielo aperto, roditori in bella mostra, erbacce di ogni tipo ed un fetore nauseabondo. Così si presenta l’incrocio – centralissimo – fra viale dei Normanni e via Nazionale a Rossano. Da tempo i residenti della zona ed i numerosi commercianti sono costretti a convivere con questa situazione che rende invivibile la vita. La loro disperazione è palpabile ed oggi hanno inscenato una protesta simbolica, apponendo in zona dei cartelloni e due water per provare a sensibilizzare la pubblica opinione, dopo le risposte ricevute dal Palazzo di Città.
Eppure, da quelle parti insistono diversi esercizi commerciali: un pub, una cantina di vini, un’osteria, un bar, alcuni uffici. E nessuno fa niente. «Compresa l’attuale amministrazione, alla quale da mesi stiamo sollecitando un intervento – dice Carmine De Chiara, uno dei commercianti più disagiati e col miasma che entra direttamente nel suo locale –. Abbiamo chiesto aiuto più volte, alcuni tecnici comunali sono venuto ad effettuare dei sopralluoghi e poi più nulla».

La zona è crocevia fondamentale per l’ingresso in città. Da una parte c’è il torrente Inferno, coperto negli anni, che si interseca dall’altra al Citrea, dal quale è scaturito l’alluvione del 2015. Lo sversamento di acque nere sembra fuoriuscire da alcune tubazioni che si innestano proprio all’incrocio dei due torrenti e sembrano provenire da aree ad alta densità demografica dello scalo di Rossano.
«Il problema – prosegue De Chiara – esiste da anni e non è mai stato risolto. Qui non riusciamo più a vivere tra l’indifferenza dell’amministrazione comunale. I clienti si lamentano, la gente si lamenta e noi dobbiamo chiudere le finestre, anche in un periodo delicato come questo segnato dal coronavirus, e sappiamo tutti che dobbiamo far areare il locale, ma in queste condizioni è impossibile. Viviamo tra l’incudine e il martello. Ogni giorno segnalo il problema al servizio manutenzione del comune che rimpalla le responsabilità. Ci sentiamo presi in giro».

Il problema si è aggravato «all’inizio del 2020, prima dell’emergenza sanitaria ed è da allora che segnaliamo». Al danno sembra essersi sommata la beffa. «Nei giorni scorsi, proprio perché non riusciamo ad avere risposte serie, mi sono recato negli uffici del servizio manutenzione. Un addetto mi ha riferito che vorrebbe aiutarci ma che non può, perché necessitano dei lavori ma non ci sono soldi».
Questa mattina a presiedere il sit-in c’era una pattuglia del locale commissariato e ad un certo punto è sopraggiunta anche quella della Polizia locale che ha riferito a un “dirigente” quanto stesse accadendo. In tutto questo, i liquami sversati finiscono la loro corsa in mare, direttamente dal torrente Citrea, dopo un percorso di circa due chilometri.
Insomma, i giorni, le settimane, i mesi passano nell’indifferenza, mentre c’è chi «non vive più». (l.latella@corrierecal.it)

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