COSENZA «Lo diciamo da settimane ma ora è diventato assolutamente indispensabile procedere ad efficientare l’offerta dei tamponi in Calabria. Continuare a restringere il collo dell’imbuto ed ad aumentare le liste d’attesa ed i tempi di accesso, prelievo e risposta sarebbe da irresponsabili». A dirlo è il presidente Aiop, Enzo Paolini, che propone l’intervento della sanità privata nel sistema dei test Covid per facilitare le procedure e snellire l’accesso al pubblico.
«L’evoluzione epidemiologica della pandemia in atto e la registrata recrudescenza connessa all’aumento dei casi registrati nelle ultime settimane – continua Paolini – ci induce a proporre a codesta amministrazione una fattiva collaborazione al fine di contribuire a realizzare un percorso specifico atto a garantire alla cittadinanza la più ampia accessibilità all’esecuzione dei test antigenici basati sull’identificazione degli antigeni del virus SARC-CoV-2. L’effettuazione di tali test, per come già avvenuto in diverse regioni d’Italia, deve essere estesa alle strutture sanitarie autorizzate all’esercizio dell’attività di diagnostica di laboratorio di base, dotate di idonei sistemi per analisi immunometriche e virologiche, in ragione del fatto che tali prestazioni sono caratterizzate da una non particolare complessità tecnologica e organizzativa per la fase analitica, non richiedono strumentazione di laboratorio complessa né particolari personalizzazioni».
Le associazioni di categoria delle quali Paolini si fa portavoce, chiedono dunque che le strutture sanitarie autorizzate all’esercizio per l’attività di diagnostica di laboratorio di base vengano autorizzate all’esecuzione dei test antigenici basati sull’identificazione degli antigeni del virus SARS-CoV-2: «E’ opportuno – conclude – far rilevare che solo con un’azione tempestiva e capillare, attraverso il coinvolgimento dei laboratori di base privati accreditati in grado di effettuare i test antigenici rapidi così come è stato autorizzato in tutta Italia, si può arginare in modo efficace la diffusione della pandemia. Attendevamo perciò una risposta in termini concreti. Poiché non è ancora arrivata non possiamo che fare questo appello pubblico in modo che la cittadinanza sia consapevole».
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