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La gestione di Corigliano Rossano finisce in Prefettura, Promenzio presenta un dossier

Il leader di Civico e Popolare ha posto all’attenzione della massima rappresentanza territoriale dello Stato tutta una serie di azioni amministrative, dalle selezioni per i dirigenti comunali ad al…

Pubblicato il: 21/10/2020 – 17:59
La gestione di Corigliano Rossano finisce in Prefettura, Promenzio presenta un dossier

di Luca Latella
CORIGLIANO ROSSANO
Un centinaio di pagine di dossier consegnato ai vertici della Prefettura di Cosenza. Dopo gli esposti presentati alla Procura della Repubblica, la gestione della cosa pubblica di Corigliano Rossano passerà anche attraverso il setaccio dei massimi rappresentanti territoriali dello Stato. Il fascicolo è stato presentato brevi manu questa mattina da Gino Promenzio, leader e capogruppo consiliare di Civico e Popolare che proprio nei giorni scorsi aveva chiesto udienza al prefetto Cinzia Guercio.
Sul tavolo, a quanto pare, tutta una serie di questioni, dalle selezioni bandite per i dirigenti comunali ad alcune chiamate dirette di personale.
«I vertici della Prefettura, che ringraziamo, ci hanno ricevuti con grande disponibilità e attenzione – dichiara Promenzio dopo l’incontro –. Abbiamo inteso rendere edotti i rappresentanti dello Stato su quattordici mesi di Amministrazione Stasi. Soprattutto attraverso l’esplicazione delle procedure di reclutamento dei dirigenti comunali, che hanno suscitato più di una perplessità negli ultimi mesi, sfociando anche in vari atti giudiziari depositati in Procura».
Il consigliere comunale già candidato a sindaco, ha riferito anche «dell’assetto organizzativo-istituzionale del Comune di Corigliano Rossano – è andato avanti – che vede, in alcuni casi, un esorbitante accumulo di incarichi in figure dirigenziali, per come affermato dall’amministrativista Nicola Candiano. Abbiamo rappresentato anche perplessità sulla dilatazione immotivata dei settori comunali e sottolineato come non vorremmo mai che la nostra città si trasformasse in un luogo dove “gli ultimi sono i primi”, non nel senso del riscatto sociale, bensì di una città in cui si fa un concorso e chi è dichiarato non idoneo viene assunto dopo poche ore per alcuni anni, in barba a chi si è preparato ed ha vinto quel concorso per soli sei mesi».
Argomenti che scottano, dunque, sul tavolo della Prefettura e contestati a più riprese da tutte le forze politiche cittadine, se si escludono quelle filostasiane. (l.latella@corrierecal.it)
 

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